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Rovereto (Tn) – Osservatorio Campo Marco: «Istituzioni, comuni e cittadini possono fare di più»

Comunicato stampa dell'Osservatorio dopo l'incontro con il dirigente provinciale responsabile del sistema d'accoglienza trentino

Una delegazione dell’Osservatorio Campo Marco, realtà formata da associazioni e singoli che si occupano di favorire l’inclusione sociale dei richiedenti asilo e di monitorare le condizioni dell’accoglienza del campo, ha incontrato Silvio Fedrigotti, il dirigente responsabile del sistema d’accoglienza trentino.

«Pur essendo consapevoli che ciò che più preme ai richiedenti asilo ospitati nella nostra provincia è sapere entro quanto la loro domanda d’asilo otterrà risposta e la possibilità di poter provare ad inserirsi nel mercato del lavoro – scrive l’Osservatorio – riteniamo che il miglioramento delle condizioni di vita del campo sia un elemento indispensabile ai fini della tutela dei diritti e della salute e delle possibilità di inclusione sociale di chi vi risiede, spesso da più di un anno.

Nonostante i responsabili politici ed istituzionali abbiano scelto di comunicare alla stampa una narrazione volta alla minimizzazione delle problematiche del campo – ci riferiamo in particolare alla visita del consigliere Detomas, presidente della Quarta commissione – abbiamo riscontrato nel dott. Fedrigotti la volontà di intervenire sulle stesse con migliorie che riteniamo importanti.

Alcune di queste (ad esempio la zona lavanderia) stanno già venendo poste in essere, altre lo saranno nei prossimi mesi.

Ci è stato assicurato che i provvedimenti volti al miglioramento delle condizioni igieniche ed abitative dei richiedenti asilo saranno realizzati in ogni caso entro il prossimo autunno, cioè prima che si ripresenti il quadro di oggettivo disagio verificatosi questo inverno. Al tempo stesso, ci è stata confermata l’intenzione di ridurre la presenza dei richiedenti asilo a 140, allocando quante più persone possibili in appartamenti, dando priorità alle persone vulnerabili e a coloro che da più tempo vivono nei centri di Marco e Trento – Fersina.

Da parte nostra ci auguriamo che si possano garantire ai richiedenti asilo quelle stesse condizioni che le istituzioni e il volontariato della nostra provincia sono riuscite meritoriamente ad assicurare a molti dei terremotati dell’Italia centrale».

L’Osservatorio Campo Marco, nel contempo, fa appello ai Comuni, alla Curia e alla cittadinanza ha una maggiore responsabilità nel sostenere i progetti d’accoglienza in appartamento.

«Ognuno ha il dovere di fare la sua parte: i Comuni possono impegnarsi maggiormente nel trovare soluzioni abitative e non ostacolando, come succede invece in questi giorni a Mezzolombardo, l’inserimento dei richiedenti asilo nelle nostre comunità.

Nelle prossime settimane ci attiveremo per chiedere a Cinformi che vengano concordate e rese pubbliche regole chiare per l’accesso al campo dei volontari che collaborano alle attività che vi si svolgono.

Chiederemo anche alla Protezione Civile di mettere a disposizione almeno alcune delle sue casette presenti a poche centinaia di metri dal campo (dove gli stessi richiedenti asilo erano ospitati sino all’autunno 2016) come spazi adibiti alle attività del campo e come astanteria dove poter alloggiare gli ammalati bisognosi di quiete e riposo che non possono essere pienamente garantiti negli alloggi collettivi.

Rinnoviamo, inoltre, il nostro invito ai singoli e all’associazionismo nel mettersi a disposizione per svolgere attività assieme ai residenti nel campo. Ad esempio conversazioni, sport o attività artigianali, in modo da favorire momenti di incontro e socializzazione e la conoscenza della lingua da parte dei richiedenti asilo che rischiano di non avere effettive possibilità di acquisire l’italiano attraverso il suo uso quotidiano.
Se infatti alle istituzioni sta il dovere di garantire condizioni di vita dignitose, opportunità formative e di inclusione ai richiedenti asilo, alla società civile sta il dovere di creare dal basso le condizioni per farli sentire parte di una comunità solidale».