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da La Tribuna di treviso del 19 gennaio 2010

Sciopero degli stranieri – Treviso: campagna nazionale ma qui non fa proseliti

Una giornata senza stranieri? Nella Marca è impossibile solo
pensarvi: si bloccherebbero ospedali, ristoranti, distributori,
cantieri edili, laboratori artigianali, fabbriche e famiglie. Devono
aver pensato così le organizzazioni del coordinamento immigrati che
hanno deciso di non aderire alla proposta di «sciopero degli stranieri»
lanciata in tutta Italia dal Comitato primo marzo.
Lo conferma
Abdallah Kezraji, mediatore culturale, presidente del coordinamento
delle associazioni marocchine e uno fra i leader storici delle comunità
di stranieri Trevigiane, precisando che questa posizione è condivisa
praticamente all’unanimità fra le varie etnie che compongono il
coordinamento «Cittadinanza attiva».
Lo sciopero degli stranieri, che
si ispira ad un modello di protesta sperimentato in Francia attraverso
il blocco contemporaneo di tutti i lavoratori di altra nazionalità per
24 ore, è fissato dai promotori per il prossimo 1 marzo.

«A Treviso –
ha spiegato Kezraji – abbiamo sempre concordato ogni forma di protesta
con le parti sociali e le organizzazioni sindacali. Noi ormai facciamo
parte di questo tessuto sociale – ha aggiunto – e se dobbiamo aderire
ad uno sciopero lo facciamo in difesa di tutti i lavoratori e a fronte
di precise emergenze occupazionali o comunque di disagio».
«Quindi – ha
concluso – il 1 marzo saremo regolarmente ai nostri posti, anche per
evitare che eventuali manifestazioni possano essere sfruttate sotto il
profilo dell’immagine da gruppi che esprimono certe posizioni politiche
ma che con noi hanno poco a che vedere».
E proprio il modello-Treviso
è citato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, che in un’intervista
televisiva ribadisce: «L’Italia non è un paese razzista.
Ma essere
teneri non vuol dire sempre fare il bene di questi immigrati».
Secondo
il ministro, ci sono nel nostro Paese «sistemi di integrazione
territoriale che funzionano bene» e cita come esempio Treviso e le
politiche dell’ex sindaco-sceriffo Gentilini: «La provincia di Treviso
è quella che ha il maggior rapporto tra extracomunitari e locali».

Per
facilitare poi i rinnovi dei permessi di soggiorno, Maroni ribadisce
una proposta: «Vogliamo trasferire il compito del rinnovo dalle
questure ai Comuni in modo che si possano concludere le pratiche in
pochi giorni».