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Sfruttamento a tempo indeterminato – Storie dall’Agro Pontino

Un rapporto sul collaudato sistema di sfruttamento lavorativo dei braccianti agricoli

Con questo nuovo lavoro di ricerca e raccolta su temi già ampiamente trattati in passato, quali lo sfruttamento sistemico del lavoratore migrante e la relativa segregazione sociale che ne deriva. In Migrazione racconta come e perché ci si trovi di fronte a un sistema rodato di illeciti fondati su arruolamenti del personale via cellulare, buste paga irregolari, ricatti e intimidazioni che svelano il vero business del settore: evasione fiscale e contributiva a fare da cornice a una
zona grigia di sfruttamento, che nasconde milioni di euro sottratti indebitamente allo Stato e soprattutto ai lavoratori indiani.
Salari bassissimi (in media 3,00€/h a fronte degli 8,26 del contratto nazionale), orari improponibili (12/14 ore di media a fronte delle 6,40 ore del contratto nazionale) e spesso condizioni abitative inadeguate caratterizzano un contesto che favorisce il radicamento della criminalità organizzata nel settore agricolo e di una cricca di faccendieri (avvocati, commercialisti, impiegati pubblici,
imprenditori e consulenti del lavoro compiacenti) dedita al reclutamento e intermediazione illecita di manodopera bracciantile e all’evasione contributiva, spesso anche attraverso metodi coercitivi e violenti finalizzati ad impedire la denuncia da parte degli indiani con percosse, aggressioni, spedizioni punitive.
Sfruttamento a tempo indeterminato – Storie dall’Agro Pontino