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Signor Leggeri, parliamone!

Jugend Rettet, Sea-Watch - 26 aprile 2017

Photo credit: Luca Zanon (Awakening)

Gentile Signor Fabrice Leggeri,

Noi, in quanto rappresentanti delle organizzazioni benefiche private Sea-Watch e Jugend Rettet che operano nel campo dell’assistenza umanitaria nel Mediterraneo centrale, ci rivolgiamo direttamente a lei con questa lettera aperta.

Le sue quanto le nostre organizzazioni sono attive nella stessa area marina, pertanto è necessario coordinare tutte le nostre azioni in modo da migliorare qualsiasi attività di cooperazione in condizioni di emergenza. Di conseguenza, stiamo cercando un dialogo con lei.

Il 27 Febbraio 2017, lei ha rilasciato un’ intervista con il quotidiano tedesco “Die Welt” confessando di nutrire serie preoccupazioni nei confronti delle nostre missioni di salvataggio civili. Questo tipo di affermazioni da parte sua, come direttore dell’Agenzia europea per i confini, Frontex, contribuisce in maniera significativa ad una pubblica criminalizzazione della nostra opera di salvataggio.

Ci troviamo a dover affrontare accuse infondate che sono state discusse in ambito pubblico, invece di poter concentrare tutte le nostre risorse nell’unico scopo di diminuire la mortalità nel Mediterraneo. A tal proposito preciseremo ancora una volta: operiamo nel Mediterraneo centrale a causa della mancanza di volontà da parte dei governi UE di strutturare un programma adeguato di soccorso in mare. Secondo le stime, dall’anno 2000 sono morte circa 30.000 persone. Un simile numero di morti dimostra chiaramente il fallimento delle politiche di tutti gli Stati europei.

Invece di mettersi direttamente in contatto con noi, siamo venuti a conoscenza delle sue accuse solo grazie alla stampa. Pertanto, lei non ha mai menzionato a che cosa o a chi si riferisce quando afferma che: “le ONG non potrebbero ben cooperare con le autorità per la sicurezza”.

Siamo costretti a confermare che la cooperazione con gli attori statali operanti nel Mediterraneo è effettivamente problematica. Tutte le organizzazioni di ricerca e salvataggio (SAR) nell’area interessata hanno raggiunto il limite salvando migliaia di persone durante tutto il weekend di Pasqua. Una sola nave di Frontex, la norvegese Siem Pilot, ha partecipato ad un’operazione di salvataggio nonostante aveste 11 navi in servizio in totale in quell’area. Diverse navi di salvataggio private hanno lanciato il segnale di MayDay, il quale avrebbe dovuto essere stato captato anche dalle vostre navi. Tuttavia è mancata ogni forma di supporto. Vediamo un bisogno urgente di parlare degli eventi passati.

Il vostro funzionario preposto ai diritti umani ha cancellato con pochissimo preavviso e senza alcuna spiegazione plausibile l’ultima possibilità di avere un dialogo costruttivo di persona presso il Parlamento Europeo a Bruxelles (28 Marzo 2017). Disdette come questa sono ormai accaduti più volte.

Pertanto, vorremmo invitarla ad un incontro con Sea-Watch e Jugend Rettet il 12 Maggio 2017 a Berlino. Il programma prevede quanto segue:

2:00-2:30 pm – Caffè e breve introduzione
2:30-4:00 pm – Presentazioni spontanee: le SAR nel Mar Mediterraneo – Gli attori privati si presentano
4:00-5:30 pm – Chiarimenti sulle accuse da parte di Frontex
5:30-6:30 pm – Dibattito congiunto
6:30-8:00 pm – Workshop: miglioramento della ricerca e salvataggio nel Mediterraneo

Nell’area interessata tutti gli attori devono collaborare positivamente. Con queste intenzioni cerchiamo un dialogo con lei. Di conseguenza, si tratta di salvare le vite di persone con immediato bisogno di assistenza in situazioni di pericolo in mare. Pertanto è necessaria una strategia comune, specialmente in condizioni di emergenza nel Mediterraneo centrale. I MayDay del weekend di Pasqua non si potranno ripetere.

Cordiali saluti,
Jugend Rettet
Sea-Watch