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Un giorno Cacciari mi ha chiesto…

di Hamed Mohamad Karim, regista afghano e rifugiato politico.

Signor Sindaco,
un giorno lei mi ha chiesto com’è adesso la situazione in Afghanistan. Lì così su due piedi non ho trovato una risposta adatta.
Non volevo ripetere sempre le stesse cose, perché la situazione oggi in Afghanistan è molto di più che una guerra, un migliaio di ONG e qualche foto di talebani e forze alleate.
Ma come si fa a spiegare le mille cose che mi passano per la testa: la mia gente, gli occhi pieni di speranza, le promesse e i continui paradossi a cui non so dare risposta. Mi sono vergognato e ho solo sorriso abbassando gli occhi.
Solo oggi, parlando al telefono col padre di Zaher, ho sentito il dovere di rispondere a quella domanda rimasta in sospeso.
Lui affrontando con coraggio la situazione mi diceva: “che Dio perdoni me e gli altri, perché lo abbiamo ucciso con le nostre stesse mani: io e i miei coetanei qui in Afghanistan, che abbiamo creato solo un ambiente di guerra in cui nessuna possibilità è lasciata ai giovani; coloro che lo hanno accolto perché hanno fatto in modo che per cercare salvezza si dovesse infilare sotto un camion”.
Io che ho la “fortuna” di essere in Europa, invidiato da migliaia di giovani illusi, li vedo ogni giorno arrivare chiedendo aiuto. So cosa cercano; so da cosa scappano; so quale prezzo devono pagare e mi chiedo sempre più ossessivamente “perché”.
Signor Sindaco, la situazione oggi in Afghanistan è quella di un Paese in cui la gente non può essere altro che burattino o complice; un Paese da cui i ragazzi più bravi e volenterosi capiscono devono fuggire; ma dove? A che prezzo?

“Signor Sindaco, la situazione oggi in Afghanistan è un ragazzo di 13 anni morto sotto un camion a Venezia per eludere il controllo di chi avrebbe dovuto offrigli asilo”.

Ecco cosa avrei dovuto rispondere

vedi anche:
8 Km. Perdere la vita a otto chilometri dalla richiesta di asilo
Il dramma dei minori clandestini: appello del Comune alle istituzioni. Comunicato stampa del Comune di Venezia
Come muore un bambino a Venezia
Diritti respinti. Gli atti dell’assemblea cittadina sul porto di Venezia