Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
//

Una testimonianza dal Centro di transito OIM ad Arlit (Niger)

Intervista di Tcherno Abarchi, informatore di Alarmphone Sahara ad Arlit

“Mi chiamo Galius Moumouni Efouad. Ero in Ghana e volevo andare in Spagna, ho attraversato l’Algeria e sono entrato in Marocco attraverso Maghnia. Dopo Maghnia, sono andato a Rabat per prendere una barca per la Spagna. Lungo la strada, ho visto la polizia. Ci hanno catturati e portati nella capitale, Casablanca. Da Casablanca, ci hanno riportato a Maghnia, il confine tra Algeria e Marocco.

Poi ci hanno portato alla prigione di Algeri. Quattro giorni. La polizia ci ha sequestrato i nostri telefoni, i nostri soldi, i nostri vestiti e persino le nostre scarpe. Ci hanno rispedito alla prigione di Adrar. Per quattro giorni ci hanno dato pane e acqua. Una volta al giorno, mangiavamo una volta al giorno. Dopo di che ci hanno mandato nella prigione di (???) per altri quattro giorni. Anche qui ci davano pane e acqua ogni giorno. Quindi ci hanno rispedito alla prigione di Tamarasset. Qui siamo rimasti altri quattro giorni. Poi ci hanno portato delle persone e ci hanno mandato ad Assamaka.

Assamaka era un deserto. Abbiamo camminato cinque chilometri fino a Assamaka, il confine tra Niger e Algeria. Cinque chilometri per raggiungere questo posto. Poi, abbiamo visto l’OIM. Ci hanno portato da loro, era un posto desertico, ci siamo rimasti per quattordici giorni. Ci hanno aiutato un po’ con cibo, acqua, dentifricio e spazzolini per lavarci i denti.

Dopo quattordici giorni, ci hanno mandato ad Arlit. Siamo rimasti ad Arlit per circa una settimana, ma non siamo potuti andare via, a causa del Corona virus. Questo anche sarà un problema.

Ora non abbiamo più niente, stiamo soffrendo tutti. Non sappiamo cosa faremo adesso. Abbiamo bisogno di aiuti ovunque andiamo ora, perché ci hanno rubato tutti i nostri soldi, è molto ciò che ci hanno preso. Ci hanno rubato tutto in Algeria, soprattutto la polizia. In Algeria, la polizia ruba molto.

Siamo più di 900, di molte nazionalità, ghanesi, senegalesi, togolesi, maliani, liberiani, gambiani, burkinabé e ivoriani. In questo momento, siamo con l’OIM “.