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Unhcr – Il Piano casa mette a rischio l’integrazione dei rifugiati

Senza accesso alla residenza negati diritti e servizi essenziali

L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime preoccupazione per gli effetti che la recente approvazione del decreto legge cosiddetto “Piano Casa” potrebbe provocare sulla vita di migliaia di rifugiati presenti in Italia.

La legge vieta infatti che chi occupi illegalmente un edificio possa avere accesso alla registrazione della residenza.

L’UNHCR ricorda che sono migliaia i rifugiati costretti a vivere in palazzi abbandonati e occupati nelle principali città italiane quali Roma, Milano, Torino, a causa dell’inadeguatezza dell’accoglienza e dell’insufficienza dei progetti di integrazione.

Come immediata conseguenza del provvedimento, oggi, a Roma sono state sospese tutte le registrazioni dei rifugiati che vivono a Palazzo Selam uno degli edifici occupati della città dove dal 2006 alcune migliaia di rifugiati hanno trovato riparo ma dove permane una difficile situazione socio-sanitaria.

L’UNHCR ritiene che la legge, se così applicata, creerebbe un ulteriore ostacolo al processo di integrazione dei rifugiati in Italia costringendoli in una spirale di isolamento e marginalità: migliaia di persone sarebbero infatti private della possibilità di accedere alla residenza anagrafica.

La conseguenza immediata sarebbe il rischio di non poter più accedere all’assistenza sanitaria, al lavoro, nonchè all’istruzione per migliaia di bambini.

In assenza di residenza non è infatti possibile avere una carta identitità e senza questa è difficile avere accesso al lavoro e ai servizi essenziali.

L’UNHCR auspica che venga immediatamente trovata una soluzione di accoglienza dignitosa per queste persone e che sia mantenuta la garanzia di accesso alla residenza.