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Unhcr – Ripensare il finanziamento umanitario globale

Comunicato dell'Acnur

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), António Guterres, ha ricordato oggi che il sistema umanitario globale è ormai pericolosamente gravato dalle nuove crisi in Medio Oriente e in Africa e dal perdurare di conflitti irrisolti in Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Somalia e altrove.

Durante la riunione annuale del Comitato Esecutivo dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, in una valutazione insolitamente franca, Guterres ha dichiarato che l’aumento dei finanziamenti umanitari globali -che già nel 2013 aveva raggiunto il livello record di 22 miliardi di USD- non riesce più a tenere il passo con le crescenti necessità e ciò richiede un fondamentale ripensamento dei finanziamenti destinati allo sviluppo e agli aiuti umanitari.

“Oltre alla crisi in corso in Siria, i nuovi conflitti scoppiati nella Repubblica Centrafricana, nel Sud Sudan, in Ucraina e più recentemente in Iraq hanno causato terribili sofferenze e massicci flussi migratori”, ha dichiarato. “Le Organizzazioni umanitarie Internazionali si sono attivate per rispondere a queste esigenze, ma a ogni nuova crisi ci avviciniamo ai nostri limiti e chiaramente non stiamo più facendo abbastanza”.

Il 2014 ha finora registrato una crescita continua ed esponenziale di flussi migratori di persone in fuga da guerre e conflitti. Nel mese di giugno, l’UNHCR ha reso noto che il numero di rifugiati presenti al mondo ha raggiunto i 51,2 milioni – un livello mai registrato dai tempi del secondo dopoguerra. Soltanto negli ultimi 12 mesi, l’UNHCR e i suoi partner hanno affrontato cinque vere e proprie crisi umanitarie, definite dal sistema delle Nazioni Unite Emergenze di Livello 3. Questo ha richiesto, tra le altre cose, l’impiego di 670 nuovi operatori di emergenza, l’assunzione immediata di personale di supporto e un ampio avvicendamento degli operatori tra le nuove operazioni e quelle già esistenti.

Guterres ha elogiato le nazioni in via di sviluppo e i paesi confinanti con zone di guerra per la continua ospitalità e protezione offerta a circa nove rifugiati su dieci in tutto il mondo. Ha anche ringraziato i donatori privati e governativi per il sostegno di 2,9 miliardi di USD fornito all’UNHCR e per il suo mandato, nel 2013. L’UNHCR”, ha affermato Guterres, “si è adoperato per consolidare la collaborazione esistente con i partner delle Nazioni Unite e delle Organizzazioni non-Governative (ONG) e anche con soggetti coinvolti nella cooperazione allo sviluppo.

“In particolare, la situazione in Siria, sottolinea l’urgenza di migliorare la nostra capacità di lavorare in team quanto le imponenti necessità che si sono venute a creare superano le risorse, le competenze e le capacità degli attori umanitari…”, ha aggiunto. “Spero che le lezioni che stiamo imparando oggi in Medio Oriente possano valere anche per altre crisi e consentire una sinergia più tempestiva tra le azioni di soccorso e di sviluppo in qualsiasi risposta alle migrazioni forzate”.

Guterres ha inoltre parlato dei progressi e delle sfide che attendono l’UNHCR il prossimo anno: nel 2014 si celebra il 60° anniversario dell’adozione della Convenzione del 1954 relativa allo status degli apolidi e nel mese di novembre l’UNHCR prevede di lanciare una campagna globale volta a sradicare l’apolidia entro 10 anni. Alla luce delle decine di migliaia di persone oggi in fuga via mare – tra cui il Mediterraneo, il Golfo del Bengala e il Golfo di Aden – anche migliorare la protezione in mare è diventata una priorità urgente. Guterres ha affermato che doveva essere fatto molto di più per offrire supporto alla metà dei rifugiati di tutto il mondo che hanno meno di 18 anni. Ha poi aggiunto che l’UNHCR perseguirà un ulteriore consolidamento delle misure volte a combattere la violenza sessuale e di genere e chiederà un maggiore supporto agli Stati nella ricerca di soluzioni durevoli per i rifugiati, affinché possano proseguire al meglio la loro vita.

“Negli ultimi anni abbiamo assistito allo scoppio o all’inasprimento di conflitti in una moltitudine di luoghi e queste crisi stanno diventando più imprevedibili e sempre più interconnesse”, ha proseguito Guterres, aggiungendo che le migrazioni forzate sono sempre più causate anche da fattori quali la crescita demografica, l’urbanizzazione, la povertà e il cambiamento climatico. “Con ogni probabilità, negli anni a venire tutta questa situazione porterà solo ad altri massicci aumenti dei bisogni umanitari”, ha affermato. “Questo mette chiaramente in discussione l’adeguatezza e la sostenibilità delle risorse disponibili per la risposta umanitaria. Già oggi, con l’aumento esponenziale dei bisogni che si è verificato negli ultimi tre anni soltanto, il sistema dei finanziamenti umanitari è sull’orlo del fallimento”.

Guterres si è rivolto agli Stati membri delle Nazioni Unite affinché lavorino a più stretto contatto per superare le differenze e le contraddizioni che si celano dietro molti dei conflitti nel mondo. Ha infine concluso il suo discorso su una nota personale:

“Continuo a essere profondamente sconvolto dall’indifferenza di coloro che sono politicamente responsabili per lo sradicamento di milioni di personedalle loro case. Questi consideranotali movimenti forzati, e l’enorme impatto che comportano su persone, paesi, comunità e intere regioni, come normali danni collaterali delle guerre che conducono. Agiscono nella convinzione che saranno gli operatori umanitari a ricomporre i pezzi. Ma vorrei essere molto chiaro: noi non possiamo più rimediare ai guai causati. Qualcuno deve impedire alla radice che essi si verifichino”.