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da Il Venezia del 30 aprile 2007

Venezia – La burocrazia stoppa gli stranieri, più di 3.500 le domande inevase

Immigrazione. Dopo l'approvazione della nuova legge i sindacati fanno il punto sulle richieste di lavoro 2006

Gloria Bertasi
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Ancora aperta la partita
del decreto flussi 2006. A un anno
dalla presentazione delle
pratiche per l’assunzione di lavoratori
extracomunitari, a Venezia
mancano all’appello
3.500 nulla osta su 10.730 domande.
Ma è almeno doppio il
numero delle persone in balia
della burocrazia se si considera
che ogni kit del decreto flussi
rappresenta sia datore di lavoro
che dipendente straniero.
Alle
10.370 domande, inoltre, va tolto
il 25 per cento, quasi 2.600
richieste, dato che Romania e
Bulgaria sono nel frattempo diventati
paesi membri dell’Ue.
Questo significa che in dodici
mesi, a Venezia è stato espletato
il 50 per cento delle domande
d’ingresso per occupazione.
Sono in molti, dunque, ad attendere
ancora di presentarsi
all’Ambasciata Italiana in patria,
ottenere il visto e quindi
firmare il contratto d’impiego.
«Siamo ottimisti che a breve
tutti riceveranno risposta – sostiene
Antonio Padovese, Uil –
dallo Sportello unico per l’immigrazione
comunicano che in
due mesi il decreto flussi sarà
esaurito». Se così fosse, a giugno
il governo pubblicherebbe
il decreto per il 2007.
«Per legge è obbligatorio ogni anno» dice
Padovese. Sul fronte dei rinnovi
dei permessi di soggiorno, i
tempi non migliorano. Da dicembre,
sono stati infatti consegnati
agli uffici postali 2.008
moduli, ma solo 56 pratiche sono
chiuse. Il che vuol dire che lo
straniero titolare del permesso
in fase di rinnovo non può firmare
nuovi contratti, tornare a
casa né iscriversi al servizio sanitario
nazionale.
A fronte,
dunque, di questa situazione
d’emergenza, gli imprenditori
veneziani applaudono alle modifiche
introdotte dal governo
alla legge sull’immigrazione.
«Non ho ancora letto il testo del
disegno di legge Amato-Ferrero,
perché non è stato pubblicato
in forma integrale – ammette
Maurizio Franceschi, segretario
di Confesercenti Venezia
– ma se si conferma la
semplificazione dell’iter di regolarizzazione
siamo contenti».
Per Confesercenti è necessario
allargare la possibilità
d’ingresso in Italia per i lavoratori
extracomunitari. «C’è
molta domanda – continua
Franceschi – che non trova risposta».
Nel turismo, ad esempio,
le quote disponibili fin’ora
erano inadeguate. I ritardi, poi,
nella chiusura delle pratiche sono
un altro problema. «Si tratta
spesso di lavori stagionali – aggiunge
il coordinatore – e se il
via libera all’assunzione arriva
all’ultimo momento è un problema
serio». Le lungaggini burocratiche
sono il nodo da risolvere
anche per Coldiretti.
«L’anno scorso – spiega Gianluca
Lelli, direttore Coldiretti
provinciale – sono arrivati i permessi
che la campagna di raccolta
era finita». Ciò significa
favorire occupazioni irregolari.
Per l’anno in corso, in realtà,
per l’agricoltura un miglioramento
c’è già stato con l’allargamento
dell’Unione europea.
«Il grosso della manodopera –
dice Lelli – proviene da Polonia
e Romania. Ma approviamo tutte
le regole che favoriscono
l’emersione e combattono il lavoro
nero». Più prudente, infine,
Francesco Antonich,
dell’Osservatorio legislativo di
Confcommercio: «Se si velocizzano
le pratiche, il ddl è positivo
ma bisognerà verificare gli effetti
sugli equilibri territoriali
del lavoro». La riserva, per Antonich,
sta nel fatto che servirà
capire come valutare le qualifiche
del lavoratore straniero
da assumere attraverso le liste
digitali di collocamento:
«Aspettiamo comunque di leggere
il testo generale. Ben vengano
le facilitazioni soprattutto
per gli stagionali». Che a Venezia
sono quasi tutti impiegati
nella filiera turistica.
«Ci sono
molti stagionali fidelizzati» illustra
Confcommercio. Persone,
cioè, che sono assunte per la
stagione estiva da tempo. E che,
dunque, tornano in città ogni
anno tra maggio e settembre.

La chiave

1 Altri due mesi
per chiudere
Il decreto flussi 2006 non
è ancora chiuso a Venezia. Lo
Sportello unico per
l’immigrazione dice ci
vorranno due mesi.

2 Trasferimento
poco efficace
Da quando il rinnovo dei
permessi di soggiorno è
stato trasferito agli uffici
postali i tempi delle pratiche
sembrano molto peggiorati.