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Zimbabwe paralizzato da uno sciopero generale, Mugabe crea scontento

Il Presidente Mugabe è stato al potere per 36 anni, ma nell’ultimo periodo molti si sono opposti alla sua politica, in una mossa a sorpresa L’Associazione Nazionale dei Veterani di guerra per la liberazione dello Zimbabwe, che erano stati un pilastro di sostegno per il novantaduesimo compleanno del leader, giovedì hanno denunciato Mugabe chiamandolo dittatore, manipolatore ed egocentrico.

“Prendiamo atto con preoccupazione, shock e sgomento del radicalismo sistematico e delle tendenze dittatoriali del presidente che hanno lentamente divorato i valori della lotta alla liberazione” ha detto il gruppo durante un comunicato.

I veterani hanno anche dichiarato che non avrebbero più sostenuto le campagne politiche di Mugabe accusandolo di averli abbandonati per il campionato giovanile.

Molti in Zimbabwe sono frustrati da un’economia in rapido deterioramento, una crisi valutaria e presunta corruzione.
Già erano avvenute delle proteste perché il paese era caduto in una spirale di crisi economica, ed era a corto di denaro. Il regime attualmente non può pagare i dipendenti pubblici o gli insegnanti e sono stati imposti limiti severi alla quantità di denaro che le persone comuni possano prelevare dai conti bancari.

In passato Mugabe 92 anni, avrebbe semplicemente ordinato alla Reserve Bank di stampare moneta ogni volta che le sue casse erano vuote, ma ci fu la peggior iper-inflazione della storia dello Zimbabwe che li ha costretti ad abbandonare la propria valuta nazionale nel 2009. Il paese ora utilizza il dollaro americano che Mugabe non può stampare. Il risultato è che non vi è nessuna via di fuga per evitare la crisi.

Themba Mliswa, un ex deputato del partito Zanu-PF ha detto: “ne abbiamo abbastanza di questo governo e siamo solidali con tutti i cittadini pronti ad unirci a questa causa”, essi chiedono che gli stipendi dei dipendenti pubblici vengano versati e che Mugabe si dimetta.

Le persone sono arrabbiate perché non vengono pagate abbastanza per vivere e vedono i politici festeggiare come se non ci fosse un domani, sperperando i soldi nelle casse dello Stato.
Quando Mugabe il mese di febbraio ha commemorato il suo novantaduesimo compleanno, ha celebrato la ricorrenza con una festa sontuosa che è costata allo Stato circa un milione di dollari.

Il regime ha risposto allo sciopero con alcuni avvertimenti sulle conseguenze del dissenso, con un annuncio televisivo le istituzioni hanno detto che chiunque fosse stato sorpreso ad incitare alla violenza, minacciare i cittadini e causare disordini sarebbe stato arrestato.

Il segretario generale Gwedw Mantashe ha parlato presso la sede del partito di Johannesburg dove era referente alla riunione del comitato nazionale del lavoro dell’ANC, ed ha riferito ai giornalisti che il partito ritiene vi sia un “programma” mirato alla regione, e la giunta è preoccupata per la recente recrudescenza di attività finalizzate a destabilizzare il Zimbabwe e il Mozambico.

Le sue parole arrivano nel momento in cui cittadini dello Zimbabwe si stanno mobilitando per portare il paese ad un punto morto nel corso dei prossimi giorni.

Il leader del movimento, il Pastore Evan Mawarire è stato arrestato martedì mattina con l’accusa di incitamento alla violenza, gli era stato ordinato di incontrarsi con la polizia ad Harare dopo aver telefonato per annunciare una contestazione il 13 e il 14 luglio nella pubblica via, nel tentativo di ottenere dal presidente Robert Mugabe la cessazione della corruzione e delle brutali violenze da parte della polizia.

Centinaia di sostenitori hanno fatto il tifo per il suo rilascio, gli appelli di Mawarire sui social-media all’inizio di questo mese avevano attirato una forte folla di persone frustrate per avere delle risposte sui problemi economici dello Zimbabwe.
Magabe ha accusato il parroco di spingere i cittadini in proteste violente all’interno del Paese.
I primi di luglio, molti uffici, negozi e alcuni dipartimenti governativi sono rimasti chiusi per lo sciopero di un giorno contro le difficoltà economiche che sono peggiorate da grave siccità.

Mawarire che attualmente si trova in Sud Africa, dice che le sue proteste erano tranquille e servivano contro la corruzione del governo, la presunta brutalità della polizia, i ritardi nei pagamenti dei lavoratori statali e le carenze di cassa.
Il governo di Mugabe sta cercando di pagare i suoi lavoratori ma la settimana scorsa non è riuscito a pagare nemmeno l’esercito.

Lo Zimbabwe spende l’80% delle sue entrate nel salario dei lavoratori statali, secondo i funzionari il 90% della popolazione è fuori dal rapporto di lavoro formale.
Di recente altre proteste sono scoppiate al confine col Sud Africa dopo che molte importazioni sono state messe fuori legge, così come ad Harare si erano accusati gli agenti di polizia di un presunto utilizzo di blocchi stradali per estorcere denaro agli automobilisti.

La situazione di difficoltà si protrarrà ancora nei prossimi giorni e probabilmente anche nelle prossime settimane, si attendono altre proteste nella capitale per sabato e lunedì, visto che ancora una volta gli stipendi dei dipendenti pubblici e dei soldati sono in ritardo.

Tobias Pellicciari, 23 luglio 2016