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17° edizione Festival del cinema Africano, d’Asia e America Latina

A Milano dal 19 al 25 marzo 2007

Un appuntamento ormai storico per gli appassionati del cinema del sud del mondo che da sempre persegue l’obiettivo di promuovere attraverso il cinema la conoscenza delle realtà e delle culture dei paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, senza mediazioni ma dando la parola direttamente alle persone che a tali culture e realtà appartengono.

Un’edizione, quella di quest’anno, che intende aprirsi anche ad altre forme di espressione artistica, sempre all’insegna della contaminazione e degli incroci culturali. Con questo spirito, per la prima volta nella storia del Festival, la serata inaugurale (19 marzo) si terrà al Teatro Dal Verme (via San Giovanni Sul Muro, 2 – Milano), in collaborazione con il Festival Internazionale di Musica Incroci Sonori. Il programma della serata prevede oltre alla presentazione del Festival del Cinema, un concerto del quartetto jazz nippo-argentino GAIA CUATRO.
Quattro musicisti d’altissimo livello ma di formazione apparentemente dissimile che, attraverso il jazz, hanno trovato una via espressiva comune assolutamente originale. Le loro sonorità trascinano l’ascoltatore in un mondo d’echi lontani, in un universo di profumi esotici e ritmi a volte arcaici che sembrano scontrarsi con suoni raffinati ed educati virtuosismi esecutivi. E’ sicuramente una jazz band unica e senza confronti che non mancherà di stupire e sorprendere.
Precederà il concerto la proiezione del cortometraggio SEKHALLI LE MEOKGO (Meogko e il combattente) del regista Teboho Mahlatsi, uno dei registi più promettenti del nuovo cinema sudafricano.

Tra le novità di questa edizione, accanto alle tradizionali sezioni del CONCORSO (Lungometraggi e Documentari “Finestre sul mondo”; Cortometraggi Africani; Documentari e Non Fiction Africani) il FUORICONCORSO riserva un’attenzione particolare ai registi italiani con la sezione EXTRA che presenta opere rivolte ai tre continenti protagonisti del Festival e che trattano problematiche relative all’immigrazione in Italia. Nell’ambito di questa sezione, il festival presenta una serie di documentari prodotti da AMREF (organizzazione impegnata da 50 anni a diffondere una cultura dell’Africa e del suo sviluppo). I progetti scritti e co-diretti da ex ragazzi di strada nascono da un originale percorso di video-formazione nelle baraccopoli di Nairobi.

Come di consueto, la PANORAMICA SUL CINEMA AFRICANO propone un’ampia e significativa scelta di lungometraggi in 35 mm e in video della più recente produzione africana. L’attenzione spazia dai giovani registi a quelli già affermati, le cui opere sono presentate anche nei grandi Festival Internazionali. Anche questa sezione è competitiva e i film concorrono all’assegnazione del Premio al Miglior Film Africano del Festival.

Tra le premières in Italia: il film di Rachid Bouchareb candidato all’Oscar come miglior film straniero Indigènes (Francia/Algeria), che denuncia l’emarginazione e lo sfruttamento delle truppe africane che combatterono per la Francia durante la II guerra mondiale; O jardim do outro homem di Sol de Carvalho, una storia di donne che lottano per la sopravvivenza a Maputo; Africa Paradis di Sylvestre Amoussou, commedia irresistibile che immagina un mondo all’inverso, dove gli europei si battono per ottenere un visto e raggiungere il paradiso economico dell’Africa; Red mistake dell’etiope Theodros Teshome, un film storico che ricostruisce la dolorosa guerra civile in Etiopia attraverso le vicende di Tamuru, uno studente che negli anni ’60 sognava un futuro migliore per il suo paese.

Il Festival dedica inoltre un OMAGGIO A IDRISSA OUÉDRAOGO, uno dei più grandi registi africani, originario del Burkina Faso.
Tra le sue opere ricordiamo Yàaba (1989), Tilaï (1990), che gli è valso il gran premio della giuria al Festival di Cannes del 1990, Samba Traoré (Orso d’argento a Berlino nel ’93), Afrique, mon Afrique (1994) e Le cri du coeur (1996) e uno degli episodi di 11’09’’01 (2001), il film collettivo realizzato in occasione del primo anniversario dell’attentato alle Twin Towers di New York. Nell’ambito dell’omaggio saranno presentati tutti i film e le ultime produzioni televisive del regista.

Con MUSALSALAT E IL TERRORISMO SUGLI SCHERMI ARABI il Festival dedica quest’anno uno Speciale alle produzione cinematografiche e televisive (musalsalat) realizzate nei paesi arabi (Siria, Tunisia, Egitto) che ci rivelano il punto di vista di autori mediorientali e nordafricani sulle tematiche del terrorismo e del suo impatto sulle società arabe e sulla relazione tra Islam e Occidente.
In questi ultimi anni infatti i media hanno trattato molto spesso dell’impatto del terrorismo islamico sui paesi occidentali ma quasi mai dell’impatto destabilizzante che esso ha avuto sulla stessa società araba, tanto che in alcuni di questi paesi è considerato un argomento tabù. Tuttavia negli ultimi anni il tema degli attentati e delle relazioni tra Islam e Occidente è stato portato addirittura in televisione da fiction televisive, le musalsalat, programmate sulle tv satellitari dei paesi del Golfo e del Medio Oriente e seguite con grande interesse da milioni di spettatori in tutto il mondo.
Tra i titoli citiamo alcuni episodi del Musalsal “Al Marikun” (Gli ipocriti) diretti dal siriano Nagdet Ismael Anzour che aprono un dibattito su argomenti di grande attualità come l’indottrinamento dei giovani kamikaze delle organizzazione terroristiche, il carcere di Guantanamo e le difficoltà che incontrano le comunità mussulmane in Occidente dopo gli avvenimenti dell’11 settembre e degli attentati di Londra del 2005. Dall’Egitto l’ultimo film di Mohamed Yassine, Dam El Ghazal (Il sangue delle gazzelle), interpretato dalle star Yousra e Nour El Sherif, che tratta della minaccia dei gruppi estremisti islamici negli slum de il Cairo e delle loro relazioni con la micro-criminalità urbana.
Il festival presenta inoltre, in prima europea, il nuovo film del grande regista tunisino Nouri Bouzid, Making of, che ci racconta, per la prima volta sugli schermi arabi, la lenta e dolorosa trasformazione di un giovane tunisino in un pericoloso kamikaze. Il film ha vinto il Tanit d’Oro alle Giornate del Cinema di Cartagine lo scorso ottobre.

L’attenzione al cinema dei paesi arabi continua con un’altra novità: la Settimana ARABICA che presenta una selezione di film recenti. Tra i titoli in prima italiana: Tendresse du loup del tunisino Jilani Saadi girato nei bassifondi di Tunisi e Vivantes di Said Ould Khelifa che denuncia un fatto reale accaduto in una base petrolifera nel deserto algerino dove alcune decine di operaie sono state aggredite e violentate dagli uomini della base.

Prosegue inoltre la collaborazione con la FNAC. Quest’anno, infatti, oltre al Premio Fnac (Concorso Documentari Africani) e agli ormai consueti incontri con registi e ospiti del festival, in occasione del Festival la FNAC ospiterà la mostra A DAY IN THE LIFE OF AFRICA.
Un progetto unico e affascinante che ha coinvolto 100 fotogiornalisti di fama internazionale che, lo stesso giorno, il 28 febbraio 2002, muniti di fotocamera digitale si sono messi all’opera con l’intento comune di raccontare l’Africa e il nostro rapporto con il continente nero. Il risultato è una vera e propria dichiarazione d’amore e di sostegno per l’Africa e i suoi 650 milioni di abitanti.
Da sottolineare l’importanza della collaborazione avviata tra lo storico FESTIVAL DEL CINEMA AFRICANO, D’ASIA E AMERICA LATINA e il giovane Festival INCROCI SONORI.
L’incontro fra le due iniziative nasce da una evidente comunione d’intenti: quella di “aprire delle finestre” per scoprire, agevolare la comprensione e avvicinare culture differenti dalla nostra che, spesso in maniera inaspettata, producono musica, cinema, arte secondo modalità contemporanee, anche se differenti dalle nostre. Oltre alla realizzazione delle serata del 19 marzo, nella quale si è voluto veramente spaziare senza confini di sorta, tale rapporto si concretizza in un importante aiuto reciproco in termini di promozione e diffusione delle due iniziative nei confronti del pubblico.

Quest’anno, per la prima volta, il festival sarà preannunciato e promosso da un gazebo situato nel cuore di Milano presso Piazza San Babila da venerdì 16 a martedì 20, dove si esibirà un gruppo di musicisti africani, Munzilad &Co. con un repertorio di percussioni e chitarra che reinterpreta la musica tradizionale congolese e la polifonia africana.
Questa iniziativa è stata realizzata in collaborazione con DESIGUAL, una nuova marca spagnola di abbigliamento, allegra e piena di energia, che esporta la sua filosofia, fatta di ottimismo, in tutto il mondo. DESIGUAL, confezionerà anche le magliette e le borse del Festival con il suo stile fuori dal gregge, “diseguale” appunto.

I film del Festival anche quest’anno circuiteranno su tutto il territorio italiano toccando ben 17 città, grazie alle iniziative Travelling Africa e Dopofestival (Torino, Bergamo, Ancona, Roma, Catania, Reggio Emilia, Trieste, Gorizia, Milano, Cuneo, Reggio Calabria, Brescia, Pescara, Frascati, Castellammare di Stabia, Benevento e Como).

Il Festival è sostenuto da Ministero dei Beni e le attività culturali, Ministero degli Affari Esteri, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, Med Screen-Euromed, Fondazione Unidea, CEI, Diocesi di Milano, Fondazione Cariplo, Centre Culturel Français de Milan, Fnac, Desigual.

Informazioni:
COE – Centro Orientamento Educativo
02 6696258
www.festivalcinemaafricano.org
www.coeweb.org
[email protected]