Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Vademecum sanatoria 2002 per colf-badanti e lavoratori subordinati

Nella legge di modifica delle norme in materia di immigrazione e asilo (la cosiddetta Bossi Fini) e nel decreto legge emanato venerdì 7 settembre sono previsti due provvedimenti di regolarizzazione per cittadini non comunitari impiegati irregolarmente in attività di:

– assistenza familiare o di collaborazione domestica (colf e “badanti”) kit bianco
– lavoro subordinato nei diversi settori produttivi kit azzurro

I kit sono distribuiti dagli Uffici Postali e contengono i moduli da compilare e le istruzioni.
Le procedure per regolarizzare colf e badanti e quella per gli altri lavoratori sono sostanzialmente identiche.

Chiunque può ritirare i kit alle poste, l’importante è che il modulo contenuto nella busta sia compilato e firmato in originale dal datore di lavoro e dal lavoratore. La spedizione del kit deve essere fatta dal datore di lavoro stesso oppure attraverso delega accompagnata dal documento di identità dello stesso datore di lavoro.

I TEMPI
Le sanatorie entrano in vigore il 10 settembre. Ci sono due mesi di tempo per denunciare il rapporto di lavoro per colf e badanti e per gli altri lavoratori (fino al 11 novembre).
Fa fede il timbro dell’Ufficio Postale che riceve la domanda

CHI DEVE COMPILARE LA DOMANDA
Il datore di lavoro, italiano, o straniero con regolare permesso di soggiorno.

CHI PU0’ ESSERE REGOLARIZZATO
Tutti i lavoratori stranieri irregolari
Sono ammessi anche coloro che hanno un permesso di soggiorno in corso di validità per un motivo diverso dal lavoro subordinato a carattere stabile ( per motivi di studio, turismo, motivi umanitari, ricongiunzione familiare, richiesta di asilo, ecc.)

Chi è stato colpito da un provvedimento di espulsione (non solo nel caso di espulsione a seguito di mancato rinnovo del permesso di soggiorno ma anche in tutti i casi di espulsione dei c.d. “clandestini”) assegnando ai Prefetti il potere di disporne la revoca in base alla verifica di circostanze obiettive che dimostrino l’inserimento sociale dell’interessato e riguardano il rapporto di lavoro in corso da almeno tre mesi e la disponibilità di un alloggio.

Non è ancora chiaro se la revoca del provvedimento di espulsione dovrà essere richiesta caso per caso, con apposita istanza scritta da parte del lavoratore straniero, o se avverrà AUTOMATICAMENTE (come è già previsto avvenga per le espulsioni a seguito di mancato rinnovo del permesso di soggiorno).

Consigliamo a chi ha fretta di inoltrare la domanda di regolarizzazione di farlo allegando alla busta anche una specifica istanza di revoca dell’espulsione indirizzata al prefetto che a suo tempo ha emesso il provvedimento e, per conoscenza, anche alla prefettura che dovrà poi valutare la pratica di regolarizzazione; ancor più prudenza vorrebbe poi che detta istanza di revoca fosse inoltrata anche separatamente con apposita raccomandata a/r.

Per i lavoratori subordinati: sarà necessario avere la possibilità di stipulare un contratto a tempo indeterminato o a scadenza ma per un periodo non inferiore ad un anno.

CHI NON PU0’ ESSERE REGOLARIZZATO

– chi è stato espulso con accompagnamento immediato alla frontiera ed è rientrato in Italia illegalmente
– chi, a seguito dell’espulsione, è rientrato nel suo paese, ha richiesto l’autorizzazione di reingresso all’ambasciata italiana (art.13 , c.13 T.U. n.286/98) ma è già rientrato in Italia illegalmente, senza attendere il visto
– i denunciati o condannati per i reati di cui agli art. 380 e 381 del Codice Penale.
– i destinatari dell’applicazione di una misura di prevenzione
– coloro che risultino pericolosi per la sicurezza dello Stato

QUANTE PERSONE POSSONO ESSERE REGOLARIZZATE

Colf e badanti: ogni famiglia potrà regolarizzare solo una colf mentre non vi sono limiti numerici per le persone adibite all’assistenza familiare (badanti).
Lavoratori subordinati: non ci sono limiti

I lavoratori immigrati che usufruiscono della sanatoria devono aver già lavorato per tutti i tre mesi precedenti.

IL DATORE DI LAVORO DOVRA’ COMPILARE UNA DICHIARAZIONE PER OGNI LAVORATORE DICHIARATO.

– lavoratori domestici 290 euro
– lavoratori subordinati 700 euro
– vanno aggiunti per le spese di spedizione 40 euro per i domestici e 100 euro per i lavoratori subordinati degli altri settori

DOCUMENTI DA ALLEGARE ALLA DOMANDA
1) attestato del pagamento del contributo forfettario 2) certificazione medica (solo per assistenza a non autosufficienti) documentata dall’ASL o medico di base 3)una copia del documento di identità del datore di lavoro 4)una copia del documento valido per l’espatrio del lavoratore (non è ancora ufficialmente confermato se potranno essere utilizzati anche i certificati di identità rilasciati provvisoriamente dai consolati a chi è privo di passaporto).

La mancanza di allegati all’interno della busta comporterà l’accantonamento della pratica che sarà posta in trattazione alla fine della procedura, per una verifica finale ed un eventuale provvedimento di archiviazione

E’ importante fare una fotocopia di tutti i documenti inseriti nella busta e di conservare la ricevuta consegnata dalle Poste al momento della spedizione

L’ESAME DELLA DOMANDA DI REGOLARIZZAZIONE
Il datore di lavoro e il lavoratore straniero riceveranno dalla Prefettura un invito a presentarsi presso lo Sportello Polifunzionale, appositamente istituito per la sanatoria in cui:
– verrà attribuito il codice fiscale al lavoratore
– verrà esaminata la domanda in via definitiva ed eventualmente compilata nelle parti mancanti
– verrà firmato il contratto di soggiorno dal datore di lavoro e dal lavoratore
– verrà consegnato il contratto di soggiorno al lavoratore straniero

È importante indicare correttamente i recapiti dove il datore di lavoro e il lavoratore straniero possono ricevere l’invito della Prefettura per l’esame della richiesta.

IL CONTRATTO DI SOGGIORNO
Se la regolarizzazione è andata a buon fine si ottiene un “contratto di soggiorno” della durata di un anno rinnovabile in presenza di un contratto di lavoro.
E’ prevista un verifica dopo un anno, in coincidenza con la scadenza del permesso di soggiorno.

È importante sottolineare che i rapporti di lavoro dovranno essere effettivi (con regolare versamento dei contributi periodici) specie in considerazione del successivo controllo. Tuttavia, deve ritenersi comunque spettante ai lavoratori il diritto di cambiare datore e settore di lavoro.

I datori di lavoro che presentano la dichiarazione di emersione del lavoro irregolare NON SARANNO PUNITI per le violazioni delle norme relative al soggiorno, al lavoro e di carattere finanziario, compiute prima della data di entrata in vigore della legge, in relazione all’occupazione dei lavoratori stranieri indicati nella dichiarazione di emersione presentata.

Fino alla data di conclusione della procedura di regolarizzazione non possono essere adottati provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale nei confronti dei lavoratori immigrati, che potranno circolare liberamente (in Italia) e lavorare muniti della ricevuta di presentazione della domanda .

****Altre circolari verranno emanate in seguito da parte del Ministero del Lavoro e degli Interni e, di conseguenza, ulteriori precisazioni sulle modalità e condizioni della regolarizzazione saranno precisate.