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Abrogato il libretto di lavoro

Si tratta di una notizia molto importante per i lavoratori immigrati e per i loro datori di lavoro. Dopo quasi 70 anni di carriera e di applicazione incerta il libretto di lavoro va in pensione. Con il decreto legislativo n. 297 del 19 dicembre 2002, che riforma il sistema di collocamento, il libretto del lavoro è abolito e non è più necessario né per i lavoratori italiani né per gli immigrati, quindi il rapporto di lavoro può essere regolarmente instaurato anche senza la necessità di munirsi precedentemente del libretto del lavoro. Chi è ancora in possesso del libretto potrà conservarlo come ricordo.

Avevamo spiegato più volte che il problema del libretto del lavoro era particolarmente delicato per i lavoratori stranieri in quanto a loro non veniva rilasciato presso l’ufficio del comune ma soltanto alla Direzione Provinciale del Lavoro e sulla base di una domanda che avrebbe dovuto presentare direttamente il datore di lavoro. Inoltre, alla fine del rapporto, il libretto avrebbe dovuto essere restituito dal datore di lavoro all’ufficio senza passare per le mani del lavoratore e questo aveva generato non poca confusione.

Ora il libretto non serve più anche perché la comunicazione dei dati relativi all’assunzione e alla risoluzione del rapporto di lavoro è già regolamentata da tante altre norme che ne comportano la registrazione.