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La situazione della sanatoria a Bologna

Intervista al Capo di Gabinetto della Prefettura

R: Dall’attivazione dello Sportello Polifunzionale abbiamo finora concluso un numero di 1300 istruttorie, definite con il colloquio in Prefettura, con la sottoscrizione del contratto di permesso di soggiorno e il rilascio del relativo pds. Mi preme evidenziare che il meccanismo prevede una convocazione a distanza di 20 giorni una volta definita l’istruttoria e a tutt’oggi abbiamo circa altre 800 istruttorie già definite che troveranno la loro compiuta e formale definizione da qui al periodo pasquale. Quindi convocazioni già programmate che attendono solo di vedere l’effettuazione del colloquio presso di noi del datore di lavoro con il relativo lavoratore sotto soggiorno e rilascio del contratto. Gli esiti negativi delle istruttorie che finora hanno avuto una formalizzazione in quanto tale ci hanno portato a notificare soltanto un diniego di nulla osta di accettazione dell’istanza. Ci sono tuttavia un’altra quindicina di casi per i quali stiamo completando l’istruttoria e che sfoceranno in un provvedimento che sarà notificato nei prossimi giorni.

D: Cosa succede in caso di rigetto della domanda? Come viene notificato questo rifiuto al migrante?

R: In caso di rigetto noi emaniamo, come già avvenuto per un caso e ci accingiamo a farlo per quest’altra quindicina di casi, un provvedimento formale di rigetto dell’istanza di emersione. Quindi il primo atto formale che viene notificato agli interessati è il rigetto dell’istanza di regolarizzazione. A questo seguirà poi inevitabilmente il provvedimento di espulsione perché, ovviamente, concludendosi negativamente l’istruttoria di emersione, il lavoratore extracomunitario permane in condizioni di irregolarità e quindi successivamente si procederà all’emanazione dei relativi provvedimenti i espulsione.

D: Rispetto alle domande provenienti da Roma, qual è l’intensità del flusso delle richieste dei permessi di soggiorno?

R: Su un totale di 13600 istanze che risultano essere state presentate alla data dell’ 11 novembre, termine ultimo della presentazione delle istanze di regolarizzazione, ad oggi ce ne sono pervenute poco più di 4000. Si tratta comunque di un flusso sufficiente per il momento ad alimentare l’attività dell’ufficio. E’ un flusso che fino ad adesso ha avuto dei periodi di una certa incostanza, ma adesso il sistema di trasmissione dalle poste centrali si è abbastanza regolarizzato e per cui ci arrivano una media di 100 domande al giorno con un flusso che – ci è stato preannunciato – sarà tale da ora in avanti.

D: Il personale della Prefettura di Bologna è stato implementato? Sono state cioè fatte nuove assunzioni per far fronte al carico di lavoro?

R: Quando avevamo immaginato l’istituzione dell’unità organizzativa dello Sportello Polifunzionale, un adattamento lo abbiamo fatto noi quando abbiamo verificato l’impatto effettivo della gestione delle procedure implementando il numero delle persone addette all’unità organizzativa e coinvolgendone anche altre. Poi un significativo contributo ci è stato dato dall’ assunzione straordinaria che il Ministero dell’Interno ha adottato su tutto il territorio nazionale di lavoratori con contratto di lavoro temporaneo che è avvenuta anche per la nostra sede: ce ne sono state assegnate 10 unità che hanno preso servizio da poche settimane e la cui presenza comincia a farsi sentire in termini di produttività accentuata. Vi dicevo dei ritmi che abbiamo avuto finora – 1300 contratti già conclusi e altre 800 istruttorie già definite che troveranno conclusione formale nei prossimi giorni – noi grazie all’apporto di queste risorse aggiuntive – gli interinali – ci stiamo attestando su un numero di 120convocazioni giornaliere. Quindi questo lascia intravedere quale sarà la produttività dell’ufficio.

D: Venendo invece alla recente diffusione della circolare Ministeriale del Ministero degli Interni, quanti sono stati a Bologna i casi di regolarizzandi che hanno perso il posto di lavoro in fase di richiesta di regolarizzazione?

R: Non saprei darle un’indicazione precisa in termini di percentuale, ma so che ad esempio su quel totale di 1300 istruttorie definite una sessantina-settantina di casi erano relativi a lavoratori che avendo perso il rapporto lavorativo istauratosi in precedenza col datore che aveva presentato domanda di emersione, per motivi non imputabili al lavoratore stesso, si erano presentati poi alla convocazione in queste condizioni. Come da disposizione che avevamo ricevuto è stato assegnato loro un permesso di 6 mesi in attesa di trovare altra occupazione. Sappiamo però che la cessazione del precedente rapporto di lavoro e del problema della possibilità che gli stessi instaurino un successivo rapporto di lavoro è un fenomeno molto diffuso. E, come lei ha accennato, il problema che noi avevamo individuato e in un certo senso risolto circa la possibilità di considerare regolari questi casi, ha trovato conferma in una recente direttiva del Ministero degli Interni che concertandosi col Ministero del Lavoro ha confermato questa ammissibilità nel sub ingresso di un nuovo datore di lavoro, ovviamente subordinandolo a determinate condizioni e prescrivendo anche alle prefetture e agli sportelli polifunzionali alcuni adempimenti da richiedere agli interessati per creare una sorta di unificazione tra la dichiarazione di emersione del precedente datore di lavoro e la richiesta di nuova assunzione al fine di giungere alla sottoscrizione e al rilascio del contratto di permesso di soggiorno.

D: Quindi questa circolare non modifica per nulla l’operato della Prefettura di Bologna, non introduce delle trasformazioni rispetto alla fase precedente?

R: Non nella visione di principio. Noi ritenevamo possibili queste nuove assunzioni, nei casi in cui ci trovavamo ad affrontare il problema al momento della convocazione dell’interessato nella fase in cui questi aveva solo perso il lavoro precedente noi abbiamo continuato a rilasciare un permesso di soggiorno di 6 mesi per consentirgli la possibilità di trovare un altro lavoro. Gli elementi di novità sono gli adempimenti procedurali che sono stati prescritti per coloro i quali hanno intanto trovato qualcuno che voglia assumerli, ci è stato detto dal Ministero quali sono le procedure da adottare sul fatto di richiedere una comunicazione del nuovo datore di lavoro circa la volontà di assumere e con quale contratto e per raggiungere un’unificazione formale del contratto di soggiorno e del rilascio. In questo senso sulla problematica più specifica del datore subentrante un’innovazione c’è stata: noi la ritenevamo comunque una possibilità conforme allo spirito dell’impianto normativo, ma con le disposizioni ministeriali c’è stata data conferma di questa possibilità e c’è stata prescritta anche la procedura formale.

D: Per concludere, una previsione del termine ultimo della conclusione di tutte le procedure di regolarizzazione?

R: Siamo cercando di fare circa 120 convocazioni al giorno per istruttorie definite. Basta moltiplicare questi numeri per i 5 giorni lavorativi settimanali per arrivare a 600 definizioni settimanali che proiettate sull’arco di un mese arrivano a 2400 definizioni mensili. Questo ci rende ragionevolmente fiduciosi sulla possibilità di arrivare a dare una significativa smaltita di tutte le istruttorie che ci perverranno entro l’estate. L’obiettivo che ci siamo prefissati mantenendo questo ritmo è di concludere la maggior parte delle istruttorie entro l’estate e definire il tutto entro l’anno.