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Servizio immigrazione e promozione dei diritti di cittadinanza del Comune di Venezia

Venezia – Aggiornamento sui dati della regolarizzazione

A cura di Alessandro Ghigi

Come è ben noto l’11 novembre dello scorso anno si sono chiusi i termini per regolarizzare i lavoratori immigrati impiegati irregolarmente presso le aziende e le famiglie.
A partire da quella data è cominciata la fase che riguarda l’esame delle domande presentate, la convocazione presso le Prefetture per la stipula dei contratti e il conseguente rilascio del sospirato permesso di soggiorno.

Cerchiamo in questa sede di fare il punto della situazione nella Provincia di Venezia.

In precedenza, vi avevamo raccontato dell’esperienza avviata nella nostra provincia per la creazione di una rete di enti accreditati/punti informativi che nei mesi caldi da settembre a novembre del 2002 si sono dati molto da fare per estendere il più possibile le informazioni in merito alle possibilità di regolarizzare la posizione lavorativa e di soggiorno dei cittadini stranieri.

A gennaio di questo anno la Prefettura stessa, vista anche la mole di domande che in prospettiva si sarebbe trovata ad affrontare (circa 9.500) e date le carenze di personale, ha chiesto in sede di Consiglio Territoriale per l’Immigrazione agli enti accreditati di cui dicevamo, di aiutarla per consentire a chiunque volesse avere informazioni in merito allo stato della propria pratica di poterle facilmente ottenere. Ecco quindi che con cadenza settimanale la Prefettura invia a questi enti, tramite posta elettronica, le liste delle domande pervenute dall’Ente Poste agli uffici prefettizi di Venezia. Questi, sparsi su tutto il territorio provinciale e durante gli orari di ricevimento al pubblico, informano la cittadinanza sullo stato della pratica, lasciando che gli sportelli polifunzionali della Prefettura possano dedicarsi completamente all’esame delle pratiche e alla stipula dei contratti.

Dal punto di vista strettamente numerico come dicevamo le domande di regolarizzazione presentate in Provincia sono state all’incirca 9.500. Di queste, alla data del 7 aprile 2003 solo 4832 sono ritornate dall’Ente Poste negli uffici prefettizi. Elaborando gli ultimi dati pervenutici dalla Prefettura, risulta che ben 1442 domande riguardando il lavoro di assistenza domiciliare (anziani, handicappati, ecc.); 1154 sono invece le domande che hanno attinenza con il lavoro di cosiddetto colferaggio. Interessante è il fatto che 805 domande siano relative al lavoro nel ramo dell’edilizia. A seguire, ma molto distanziate, sono quelle occupazioni che rientrano nel settore metalmeccanico, del commercio, dei pubblici esercizi, del turismo e dei trasporti.

Le pratiche poste agli atti, perché è stato rilasciato il permesso di soggiorno, anche per ricerca lavoro a seguito della venuta meno del datore di lavoro, o perché necessitano in alcuni casi di essere riviste per errori nei nominativi o altro, sono in totale 1035.
753 sono invece i convocati durante buona parte del mese di aprile.

1964 invece sono coloro che attendono il nulla osta della Questura.

600 circa devono integrare la documentazione già inviata o attendono indicazioni dalla Prefettura.

Mentre 346 devono attendere che sia effettuato il primo esame dei dati inseriti nella domanda per verificare la corrispondenza con i documenti di identità, la presenza di timbri nel passaporto durante il periodo giugno-settembre 2002, ecc.

20 infine sono le pratiche archiviate, presumibilmente perché non si sono presentati gli attori del contratto di soggiorno, pochissimi fino ad ora sembrano i casi di coloro che non hanno potuto essere regolarizzati.

Solo un accenno sulla questione dei subentri dei datori di lavoro, ovvero della possibilità per chi perde il lavoro di poter trovare un nuovo datore che voglia sostituirsi a quello che ha iniziato la regolarizzazione. Il tira e molla tra i ministeri del lavoro da una parte e quello degli interni dall’altra, lascia nel limbo le situazioni di migliaia di persone che a questo punto rischiano di ritrovarsi a lavorare di nuovo in nero. Si chiede infatti ai datori di lavoro di segnalare alle Prefetture l’intenzione di subentrare al precedente datore, tuttavia gli si chiede di aspettare che i lavoratori abbiano il permesso per poter effettivamente iniziare a lavorare regolarmente.

Nei prossimi giorni sapremo che atteggiamento adotterà ufficialmente la Prefettura di Venezia in merito.

Sul fronte sanità, invece, è stato garantito dalla Regione Veneto l’accesso all’assistenza sanitaria, con possibilità di avere il medico di base, dei lavoratori e dei loro familiari a carico.

Infine segnaliamo che i partiti dell’opposizione hanno presentato un disegno di legge che preveda la possibilità per i regolarizzandi di recarsi nei loro paesi per un massimo di 30 giorni, sospendendo la pratica di regolarizzazione, ponendo così fine all’ulteriore problema della “reclusione” cui sono sottoposti fintanto che avranno il permesso di soggiorno.