Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Bassano Romano (VT) – Approvata la delibera per la modifica dello Statuto comunale

Intervista con Giancarlo Torricelli, vicesindaco

Il Consiglio comunale di Bassano Romano, paese di circa 4400 abitanti in provincia di Viterbo, ha votato una mozione con la quale si delibera di impegnare la Commissione preposta alla modifica dello Statuto del Comune ad eleborare, entro la fine dell’anno, un articolo che preveda il diritto di voto e di elettorato passivo alle elezioni amministrative per i cittadini stranieri di provenienza extra UE o apolidi residenti nel territorio comunale.

Abbiamo intervistato Giancarlo Torricelli, vicesindaco di Bassano Romano

R: Il Comune di Bassano Romano è da tempo impegnato sul terreno dell’affermazione di nuovi diritti di cittadinanza in favore dei migranti, ma più complessivamente per l’estensione di nuovi diritti, stiamo lavorando sull’idea di un welfare municipale che sia inclusivo e non esclusivo sul terreno delle nuove povertà. Noi tra l’altro avevamo deciso, molto prima che a livello nazionale emergesse il dibattito con la proposta di Fini intorno a questa vicenda, di procedere comunque all’inclusione di questo diritto nel nuovo statuto del Comune.
Noi riteniamo molto semplicemente chi i cittadini, cioè coloro che vivono nel Comune, infatti nella proposta di statuto non parliamo nemmeno di residenti, ma semplicemente di cittadini che vivono nel comune e quindi hanno il problema legato alla casa, i problemi legati all’accesso ai servizi, i cui figli frequentano le scuole di Bassano Romano, abbiano anche il diritto di partecipare alla formazione delle decisioni che riguardano questa comunità, che riguardano questo municipio.
Quindi per noi è stato assolutamente normale includere questa modifica dello statuto che si rivolge ai cittadini migranti e agli apolidi.

D: Un commento anche da lei sulla proposta di Fini di voto amministrativo ai cittadini non comunitari in questo speciale che stiamo offrendo sul sito del Progetto Melting Pot…

R: La proposta di Fini credo che semplicemente sia la proposta di una destra che sta giocando sulla pelle degli immigrati la sua partita interna alla coalizione di governo.
A me pare del tutto irricevibile una proposta che introduce nuove discriminazioni, addirittura in base al censo, e trovo sorprendente che ci siano alcune forze politiche che invece pensavo di poter, su questo terreno, intraprendere un’azione comune con Fini e con il centrodestra.
Non credo che possa essere quella la strada, non credo che ci si possa aspettare assolutamente nulla da questo quadro politico nazionale.
A me pare molto più interessante il lavoro che stanno facendo molte municipalità, molti comuni, molti enti locali, cioè quello di far vivere una pratica di diritti per i migranti a partire dai territori, a partire dalle comunità locali.
Credo che sia quella la strada per cercare di affermare un’idea diversa, partecipativa e inclusiva che guardi ai migranti, ma guardi più complessivamente alle nuove povertà che attraversano i nostri territori, non certo la strada che propone Fini.