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L’iscrizione alle liste di disoccupazione con la semplice ricevuta del permesso di soggiorno. Il caso di Ravenna

Riteniamo si faccia riferimento alla ricevuta che attesta la richiesta di rinnovo del pds. Quindi siamo in presenza di un lavoratore extracomunitario che soggiorna in Italia regolarmente che ha in corsola procedura di rinnovo del pds. Ovviamente l’interessato ha con sè solo la ricevuta del rinnovo e l’avrà con sé per molto tempo, a causa delle lungaggini delle pratiche di rinnovo delle questure.

Questa pretesa che ci viene segnalata sembra illegittima. La legge prevede qualcosa di molto diverso. L’art. 22 comma 12 del T.U. (modificato dalla legge Bossi Fini) prevede che “Il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno previsto dal presente articolo, ovvero il cui permesso sia scaduto, e del quale non sia stato chiesto il rinnovo è punito con l’arresto da tre mesi a un anno e con l’ammenda di 5 mila euro per ogni lavoratore impiegato.”
La norma dice che il datore di lavoro che assume o mantiene alle proprie dipendenze un lavoratore senza pds o non rinnovato commette un reato. Il reato non c’è se si tratta di un lavoratore che viene mantenuto al lavoro o che viene assunto che può dimostrare – pur avendo il pds scaduto – che ne ha chiesto nei termini di legge il rinnovo.

In altre parole lo straniero che è in possesso della ricevuta rilasciata dalla questura che dimostra che ha inoltrato nei termini di legge la domanda di rinnovo del pds è in grado di poter essere assunto regolarmente presso una ditta. Perché il datore di lavoro che lo assume in queste condizioni non commette nessun illecito. Se questo risulta pacifico non lo è invece la riposta del centro per l’impiego di Ravenna.
Facciamo un osservazione pratica. La legge italiana prevede (come normale addempimento) che un lavoratore quando entra in disoccupazione vada ad iscriversi alle liste di disoccupazione. Questa disposizione però non comporta nessuna sanzione in caso di inadempimento cioè se il lavoratore omette di iscriversi al collocamento non subirà nessun tipo di sanzione perché non prevista dalla legge. Bisogna considerare che questo adempimento è previsto dalla legge per consentire che ai centri per l’impiego e a tutto il sistema del ministero del Lavoro di effettuare un monitoraggio dei posti di lavoro che ci sono e quelli che vengono che vengono a mancare. Si tratta di “una fotografia” della situazione di disoccupazione nel territorio.

A parte queste esigenze di monitoraggio (mai servite ad un reale fabbisogno aziendale e la prova sono i decreti flussi) dal punto di vista legale esiste un pacifico diritto del datore di lavoro di assumere una persona nella fase di rinnovo del pds cosi come c’è il diritto del lavoratore di concludere il corrispondente contratto di lavoro. Ma soprattutto è perfettamente lecito assumere un lavoratore italiano o extracomunitario senza che vi sia stata preventivamente l’iscrizione del lavoratore alle liste di collocamento.

Poiché non ci sono sanzioni nemmeno nei confronti del datore di lavoro è possibile baipassare questo ostruzionismo di Ravenna ( che non ha nessun sostegno legale) semplicemente passando alla fase successiva ovvero instaurando il rapporto di lavoro direttamente senza passare attraverso le liste di disoccupazione. Tanto, per dirla in parole povere, sanzioni non ce ne sono, problemi non ne sorgono, non può essere fatto nessun addebito al datore di lavoro che assume un lavoratore che precedentemente non ha curato la propria iscrizione alle liste di collocamento, quindi il problema si può superare in questi termini. Forse questo spiega perché da parte del ministero del Lavoro non si è sentito il bisogno di chiarire espressamente – senza ambiguità – con una propria circolare questo aspetto dando indicazioni precise ai centri per l’impiego.
Anche se rimane questo disorientamento (dovuto a incapacità di applicare e interpretare la legge anche senza attendere le circolari ministeriali) di fatto può essere direttamente risolto senza preoccuparsi dell’iscrizione al collocamento.
Forse questo spiega perché su questo aspetto non ci sono state particolari contestazioni. Una volta preso atto del cattivo funzionamento della pubblica amministrazione se ci si rende conto che si può risolvere scavalcandolo direttamente si risolve il problema senza tanti clamori.
Come suggeriamo di fare anche in questo caso.