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Speciale sul diritto di voto ai cittadini non comunitari

“Servono braccia e invece arrivano persone. Per un curioso paradosso tutto italiano, è l’uomo politico il cui cognome sigla, in buona compagnia, la più inumana legislazione sull’immigrazione di tutta Europa, a rilanciare nel dibattito nazionale il tema del diritto al voto per i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese. Poco importa, a questo punto, la strumentalità – tutta interna alla ridefinizione dei rapporti di forza tra partiti e personalità, all’interno del Centrodestra – con cui Fini solleva la questione.
Il paradosso sta tutto qui: la legge Bossi Fini fonda tutto il suo impianto normativo sull’idea che donne e uomini migranti vadano esclusivamente considerati quali “lavoratori-ospiti”, presenze temporanee, subordinate alle contingenti necessità del mercato del lavoro.”

Questa è una parte dell’intervento di un amministratore comunale – Beppe Caccia, Assessore alle Politiche sociali del Comune di Venezia – sulla proposta Fini in merito al diritto di voto amministrativo per i cittadini non comunitari.
Un commento di Gianfranco Bonesso del Servizio immigrazione e promozione dei diritti di cittadinanza del Comune di Venezia.

La discussione sul tema importante del diritto di voto sta proseguendo e attraverso questa pagina speciale vogliamo offrire un viaggio attraverso alcune amministrazioni italiane. Le realtà sono diverse. Ci sono comuni che da tempo hanno intrapreso il progetto di modifica dello Statuto comunale per introdurre questo diritto, altri comuni che pensano di farlo in tempi stretti e amministrazioni che aspettano di vedere che cosa succede sul piano legislativo.

Di sicuro i tempi del disegno di legge che sarà presentato da AN saranno lunghi. Infatti è stata scelta la strada della modifica dell’art. 48 della Costituzione e non quella di presentare una legge ordinaria.

Le interviste che abbiamo raccolto ci aiuteranno a capire questi nodi legislativi ma anche cosa pensano gli amministratori delle città in tema di diritto di voto amministrativo. Per esempio il rapporto tra la proposta dell’on.Fini e il percorso già concreto di alcune municipalità.

In questo momento il primo Comune che ha già concretizzato la modifica dello Statuto comunale è Delia, in Sicilia. Abbiamo intervistato il sindaco, Gioacchino Di Maria, che ci racconta il percorso iniziato già da tempo.

Genova
sta lavorando per la modifica dello Statuto comunale come Venezia. Vi proponiamo le interviste con l’avvocato Roberto Faure dell’associazione Città Aperta di Genova e Gianfranco Bettin, prosindaco di Mestre.

La Regione Friuli Venezia Giulia, a statuto speciale, dopo la vittoria del centro sinistra sta lavorando alla nuova legge sull’immigrazione e al diritto di voto per i cittadini immigrati.

Abbiamo intervistato Alessandro Metz, consigliere regionale dei Verdi.

Al sud anche l’amministrazione di Cosenza stava già lavorando alla proposta di diritto di voto, assumendo il progetto di Genova. Ne abbiamo parlato con Franco Piperno, Assessore alla scienza, conoscenza, identità e comunicazione.

Da Ancona Paolo Cognini, avvocato dell’Asgi, osserva “E’ necessario distinguere il diritto al voto agli immigrati da quella che è la proposta Fini”.

L’Assessore al lavoro e alle politiche giovanili del Comune di Rimini, Vittorio Buldrini parla dei progetti sul territorio anche in relazione al diritto di voto.

A cura di Zappon Milena, Melting Pot