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Servizio immigrazione e promozione dei diritti di cittadinanza (Venezia)

Belgio – Resoconto della Conferenza sul Fondo Europeo per i Rifugiati

A cura di Rosanna Marcato

Il 30/31 ottobre 2003 si è tenuta a Bruxelles la Conferenza sul Fondo europeo per i rifugiati (Fer) che ha visto la presenza di tutti gli Stati europei – compresi i nuovi stati membri – con il compito di fare il punto di metà percorso sui progetti che il Fondo europeo rifugiati ha finanziato e per raccogliere idee, critiche, suggerimenti per le regole del nuovo che si prepara per il 2005.
La Conferenza è il momento in cui si esaminano i successi, si analizzano le debolezze dei primi tre anni di funzionamento di questo strumento, con l’obiettivo quindi di raccogliere opinioni e contributi, riflessioni sul suo futuro. Attraverso i suggerimenti emersi durante la conferenza, verranno redatte le proposte per la seconda fase del progetto che dovrà rispondere ai suoi obbiettivi di solidarietà e assicurare un plusvalore europeo alle azioni sviluppate nel campo dell’asilo.

Partecipare a questa Conferenza è stato importante per due motivi:
.capire che nel campo dell’asilo si respira in tutta Europa un aria di restrizione all’accoglienza, soprattutto in quei Stati che fino a qualche tempo fa erano considerati come molto accoglienti (Francia, Germania, Inghilterra)

.avere la certezza che nel panorama delle esperienze portate a Bruxelles, l’Italia ha rappresentato un punto di grande interesse per tutti i partecipanti per il lavoro strutturale fatto con la creazione del Piano Nazionale Asilo (PNA), esempio unico in tutta Europa di impiego del Fer in termini di implementazione di un servizio a livello nazionale.

L’Italia ha chiesto che questa esperienza possa essere consolidata e lo ha fatto anche attraverso la voce del sottosegretario Mantovano presente all’apertura dei lavori. Le parole di Mantovano hanno sottolineato l’importanza del Fer ma anche alcune difficoltà che il suo impiego ha incontrato. Importante nel complesso la dichiarazione dell’impegno a concludere il quadro normativo, entro il semestre di presidenza italiana, con l’adozione delle due direttive: quella relativa alla qualifica di rifugiato e alla protezione sussidiaria e quella sugli standard minimi delle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato.

L’esempio di Venezia
Nell’ambito dei progetti finanziati dal Fer l’Italia ha scelto di portare il progetto di Venezia come esempio di buone pratiche prodotte all’interno della rete del PNA. Il nostro progetto ha riscosso un notevole interesse da parte di tutti i partecipanti ed è stato menzionato dal Commissario, nella seduta finale plenaria, come “vraiment remarquable” per la completezza del suo intervento e per le innovazioni professionali che utilizza nel suo agire quotidiano.
Siamo indubbiamente fieri del successo e dei riconoscimenti ricevuti anche se siamo assolutamente coscienti che ancora ciò che facciamo non è abbastanza. Per ogni richiedente asilo che si accoglie nei progetti del PNA dieci rimangono per strada e le prospettive per il prossimo anno non sono rosee. I finanziamenti, in mancanza dei decreti attuativi non sono ancora stanziati e si ricorrerà probabilmente a fondi di emergenza. Il 2004 si prospetta perciò ancora come un anno di transizione verso il Sistema Nazionale di Accoglienza e verso le nuove procedure di asilo.
I rappresentanti della Commissione hanno dovuto comunque prendere atto della qualità del lavoro svolto in Italia e quindi del buon impiego del fondi erogati.
Speriamo davvero che il nostro impegno e il nostro lavoro serva a consentirci di continuare la strada intrapresa per poter sviluppare interventi sempre più validi di sostegno al diritto d’asilo e alle persone che ci chiedono protezione.

Venezia continua così il suo sogno di poter diventare un punto di riferimento qualificato per quanti credono che sostenere il diritto di asilo sia sostenere una grande battaglia di civiltà.