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Commento all’ordinanza del Tribunale del Lavoro di Udine del 24 ottobre 2003

Regolarizzazione - Rilascio del permesso di soggiorno a lavoratori immigrati truffati dal datore di lavoro

Tra le novità della giurisprudenza segnaliamo un’importante ordinanza del Tribunale del Lavoro di Udine che accoglie un ricorso proposto da tre lavoratori senegalesi ai quali il datore di lavoro aveva promesso la regolarizzazione – chiedendo a ciascuno 800 euro per le pratiche –, con consegna della documentazione e successivo “apparente” avviamento delle pratiche di regolarizzazione che successivamente si è verificato essere falso. Si tratta di una vera e propria truffa posta in essere da un datore di lavoro senza scrupoli che ha fatto pagare indebitamente ai lavoratori le spese per la regolarizzazione, e poi non ha provveduto in tal senso.

Il giudice del lavoro ha ritenuto dimostrata l’esistenza del rapporto di lavoro in base alle prove esaminate in corso di causa e ha riconosciuto le irregolarità commesse dal datore di lavoro, disponendo la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica affinché lo stesso venga perseguito. Al contempo ha ordinato – con un provvedimento d’urgenza – al datore di lavoro di dare comunicazione alla Prefettura e agli uffici competenti della posizione dei lavoratori che hanno nel frattempo continuato a prestare la loro opera presso la medesima impresa, ordinando di restituire loro gli 800 euro precedentemente sborsati, considerato che le spese per la regolarizzazione avrebbero dovuto essere sostenute dal datore di lavoro stesso. Pertanto il giudice del lavoro di Udine ha riconosciuto il diritto di queste persone – che in buona fede ritenevano fosse stata attivata la regolarizzazione nei loro confronti – di perfezionare le pratiche nonostante la truffa di cui sono stati oggetto.