Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Milano – Diritti di cittadinanza, sopprusi, rastrellamenti e ingiustizie di ogni genere

Interrogazione Senato della Repubblica a risposta scritta
al Ministro dell’Interno e al Ministro delle Infrastrutture.

Premesso che:

– in queste ultime settimane, a Milano, sono state attuate violente azioni di sgombero nei confronti di centinaia di Rom, attraverso tre successive azioni condotte dalla Polizia di Stato e dalla Polizia Municipale;

– durante queste operazioni sono state distrutte le abitazioni, bruciate le masserizie, maltrattate le persone che abitavano quegli spazi ed espulsi oltre novanta migranti;

– pressioni costanti di tale tenore sono messe in pratica anche verso i migranti che abitano la casa occupata di via Adda, con continui rastrellamenti, intimidazioni e fermi verso le persone provenienti da quel fabbricato;

– sembrebbe che tali comportamenti facciano parte di una politica sistematica che le istituzioni pubbliche di Milano stanno mettendo in atto da qualche tempo, nei confronti dei migranti di ogni provenienza;

– a Milano, il diritto alla casa e ad una abitazione dignitosa riguarda tutta la popolazione che vive nel capoluogo lombardo, perche’ mancano piu’ di 90.000 alloggi, ci sono 21.000 famiglie in lista di attesa di una casa popolare (di cui meta’ migranti), il costo di un immobile vale da Euro 3.000 al mq in periferia a oltre Euro 15.000 in centro, ci sono oltre 6.000 sfratti esecutivi, 35.000 richieste di aiuto al Fondo Sostegno degli affitti;

– a Milano, per la liberalizzazione degli affitti concessa dalla legge 431/98, il canone di locazione e’ aumentato di oltre il 65%, e normalmente e’ superiore a Euro 600 mensili, per un monolocale, e a Euro 1.500, per un appartamento da tre locali, a cui bisogna sommare le spese condominiali ordinarie e straordinarie e di utenze varie;

– per quanto attiene i cittadini migranti, sembrerebbe che i proprietari di casa non affittino a stranieri senza avere preteso rigidissime garanzie, la locazione ai cittadini stranieri è concessa con costi aggiuntivi e, sovente, con fideiussione bancaria, l’affitto e’ transitorio e il pagamento e’ spesso a persona e non a mq., esiste un mercato abitativo mediato da agenzie immobiliari che controllano le operazioni di ricerca e negoziali e che speculano sulla debolezza contrattuale del cittadino migrante, da cui esigono somme consistenti quale onere preventivo, senza garantire il buon esito della stipulazione contrattuale;

– tra i cittadini migranti, solo il 60% e’ riuscito a trovare un alloggio, di cui il 30% in condizioni abitative accettabili e il restante 30% in condizioni di degrado e sovraffollamento, sotto i limiti di abitabilita’, mentre il residuo 40% vive la condizione di incertezza diffusa, assenza igienica, sovraffollamento estremo e nomadismo abitativo;

– inoltre, ai cittadini migranti sembrerebbe che sia applicato un canone “speciale” che si assesta ad oltre il 60-70% in piu’ rispetto al canone medio concordato, e il 25% in piu’ rispetto al canone libero medio, e che tali contratti, per oltre l’80%, sono in nero;

– in generale, per tutti i cittadini locatari, vigerebbe il mercato nero dell’affitto e l’evasione fiscale da parte dei locatori, perche’ i proprietari di casa, nel 50% dei casi, non rilasciano alcuna copia del contratto di affitto all’inquilino; per gli altri casi il canone stipulato e’ a libero mercato, a patto in deroga, per uso diverso (foresteria, transitorio, posto letto, ecc.), spesso senza registrazione, utilizzando lo strumento dello “sfratto dormiente” per finita locazione o disdetta, quale pressione per aumentare e/o per non registrare il canone di locazione;

per sapere se:

– quali misure intendano intraprendere per fermare ogni azione repressiva da parte delle Istituzioni di Milano nei confronti della popolazione migrante, che subisce la difficile situazione abitativa cittadina; per dare impulso ad una utilizzazione sociale e regolata del mercato locativo, attraverso l’intervento pubblico e mediante la requisizione per assicurare l’equa utilizzazione collettiva e sociale dei beni immobili sfitti di proprietà pubblica e privata, avviando tale azione in accordo con le organizzazioni politiche, sindacali e sociali presenti sul territorio milanese;

– non valutino di adottare misure urgenti per il miglioramento delle condizioni abitative pubbliche e private, al fine di garantire il pieno rispetto del principio della pari dignita’ e delle pari opportunita’ abitative tra tutti i cittadini (residenti e migranti), cosi’ come stabilisce la Costituzione, che affida alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’esercizio dei diritti concreti di cittadinanza civile, sociale, politica, culturale, ecc., non solo a vantaggio dei cittadini italiani, ma anche a beneficio di tutti gli stranieri che vivono in Italia;

– quali provvedimenti urgenti intendano intraprendere per stabilire canoni di locazione adeguati e proporzionati al reddito; garantire i servizi sociali nei quartieri ad un valore economico proporzionato alla loro qualità e al reddito dei nuclei abitativi; controllare ogni atto di intermediazione tra proprietario e affittuario, per assicurare ad ogni persona, indipendentemente della provenienza nazionale, un bene immobiliare dignitoso e a prezzo contenuto;

– quali misure ritengano realizzare per fronteggiare sistemazioni collettive di emergenza in strutture adeguate e dignitose, superando la precarieta’ e l’insostenibilità sociale e umana dei campi provvisori, dei centri di prima accoglienza e dei centri di detenzione temporanea e per la realizzazione di un piano sociale straordinario di edilizia popolare.

Roma 11-11-2003 Sen. Luigi Malabarba