Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Parigi – L’Europe c’est à nous!

Il movimento dei migranti contro l'Europa della convenzione europea

Nonostante questo sono state numerose le realtà presenti. Coordinamenti, reti, associazioni e movimenti hanno insisitito affinchè emergesse come centrale nel Movimento europeo il tema delle politiche di precarizzazione del mercato del lavoro, tendenza che vede come strumento attuativo la politica della clandestinizzazione della forza lavoro migrante; il rifiuto fermo ad un Europa dai confini fortificati; il diritto alla cittadinanza e alla libera circolazione per tutte le donne e gli uomini che attraversano lo spazio europeo. Forte e insistente è stata inoltre la pressione di queste reti affinchè fosse assunta come prioritaria dal FSE la battaglia per la chuisura dei Centri di Permanenza Temporanea. Attraverso incontri e assemblee, la preoccupazione destata da queste isituzioni totali – che in Francia e in Europa sono presenti con diverse funzioni, denominazioni e caratteristiche, ma pur sempre si connotano come luoghi di sospensione del diritto – ha condotto alla proposta di assumere la battaglia contro i CPT come parola d’ordine delle future mobilitazioni delle reti per un’altra Europa possibile.

Contro le politiche immigratorie dell’Europa-fortezza – un concetto che in Francia si manifesta attraverso la legge del Ministro degli Interni Sarkozy, che ricalca tristemente gli assunti della nostra Bossi-Fini – sono stati promossi diversi momenti di discussione. In un seminario promosso e condotto dalla Coordination Nationale des Sans Papiers la legge Sarkozy è stata affrontata nel contesto generale ed europeo dei processi di precarizzazione del mercato del lavoro. Said Bouamana, del Coordinamento dei Sans Papiers ha insistito sulle forme di precarizzazione del lavoro in relazione alla legge Sarkozy e alle politiche immigratorie in generale.

Un Forum Sociale Europeo che i movimenti europei che sperimentano pratiche si solidarietà e lotta sociale sono riusciti ad attreversare portando al centro del dibattito e della visibilità il tema della precarietà dei diritti, un aspetto che tra le centinaia di incontri previsti dal programma ufficiale del Forum rischiava forse di restare in qualche modo sullo sfondo.

Occupazioni di case, azioni di protesta come quella contro il Ministero del Lavoro francese da parte degli Intermittenti dello spettacolo attualmente in lotta contro il protocollo d’intesa che riduce le poche garanzie sociali di questi lavoratori, fino all’occupazione della compagnia aerea Air France, a Parigi i movimenti hanno voluto parlare di accesso ai diritti per tutti gli invisibili – come invisibili sono i clandestini Sans Papiers delle nostre città europee.

E se si parla delle lotte degli invisibili e dei senza voce, non si può accettare l’esistenza dei CPT, queste istituzioni totali ai margini delle nostre città, o in non-luoghi come areoporti, aree di frontiera e zone militari, che le politiche securitarie europee di governo delle migrazione stanno implementando in ogni stato dell’Unione.
Gli incontri che si sono svolti a Parigi tanto nelle sedi del Forum, quanto in quelle dei movimenti che si incontravano in spazi paralleli a questo, hanno condotto ad una proposta comune di mobilitazione europea contro i Cpt.

E sulla necessità di andare verso una mobilitazione europea contro le politiche dell’espulsione e della detenzione nei Cpt è intervenuto Sandro Mezzadra del Tavolo Nazionale Migranti. Il Tavolo Migranti ha voluto attraversare il FSE di Parigi proseguendo il discorso iniziato la scorsa estate con le reti europee durante il No Border Camp di Frassanito sulle pratiche di lotta contro i CPT.

Sergio Zulian del Comitato M21 di Treviso – comitato attualmente impegnato contro lo sgombero da parte delle forze dell’ordine di oltre 150 residenti nei centri di accoglienza autogestiti di S. Artemio e Casier – ci propone un resoconto dei diversi momenti del Forum, in cui è emersa forte la volontà di creare un diverso paradigma di Unione Europea, dove i diritti della cittadinanza siano riconosciuti a tutte le persone.

Sergio Zulian: Gli appuntamenti previsti dal Forum sono serviti a mettere in comune il lavoro e le soggettività di tutte le realtà che operano sui temi delle migrazioni. Sono realtà europee che si irtrovano sulla necessità di combattere le politiche securitarie attraverso le quali utti gli stati europei si stanno uniformando su una concezione di legislazione europesa dell’immigrazione basata su esclusione e negazione della cittadinanza.
Importante è stato mettere l’accento sulla necessità di proporre un momento comune attorno alla questione dei centri di detenzione o CPT. Dalle lotte dei migranti, agli occupanti di case, dalla lotta dei richiedenti asilo a quella contro le deportazioni, la questione migrante è centrale rispetto alla costituzione europea e al paradigma di un’Europa inaccessibile.

D: Si è giunti comunque ad una proposta comune scaturita da questi momenti di confronto?

R: La proposta è quella di indire una giornata di mobilitazione europea contro i centri di detenzione. Questa giornata, che si terrà tra qualche mese, deve essere assunta da tutto il movimento dei movimenti come momento con lo stesso valore della giornata del 15 febbraio 2003 contro la guerra. I Cpt sono la dimostrazione che l’Europa dei potenti si sta costruendo attorno a istituzioni totali dove si sperimenta l’esclusione completa del diritto e di ogni tipo di umanità, dove la dignità delle persone è negata. Questa è la proposta che emerge dalle reti dei sans papier, ma anche da reti impegnate a costruire un’esperienza molto interessante attorno allo stretto di Gibilterra e che quindi coinvolgono l’Andalusia e Marocco, ma anche reti presenti in Germania, Inghilterra e nord Europa.

A latere del FSE il movimento ha anche agito momenti di conflitto importanti contro le politiche securitarie e di espulsione. Proprio contro le deportazioni si sono espresse un centinaio di persone, manifestando contro un disegno d’Europa a tolleranza zero verso quegli uomini e quelle donne che rifiutano il solo diritto che possono esercitare, il diritto di tacere, e procede a deportazioni di tutti gli indesiderati.
Con un blitz è stata occupata la sede centrale della Air France sugli Champs Elysées a Parigi , un’azione contro le deportazioni dei sans papiers. Un momento a cui hanno partecipato diverse reti europee partite dal campeggio Glad della Villette. Disobbedienti italiani, attivisti delle reti no border europee, moltissimi ragazzi e ragazze francesi del Glad, le reti pink di Arg, la rete No Vox, il coordinamento di sostegno ai sans papiers e gli intermittenti dello spettacolo francesi hanno voluto denunciare operazioni di vera e propria deportazione che si ripetono ogni settimana. Una campagna che parla di diritti di cittadinanza e di la libera circolazione delle persone.