Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Treviso – Sgombero del centro di accoglienza per migranti autogestito di Sant’Artemio

tratto dal sito http://www.sherwood.it

Sabato 22 Novembre in occasione della giornata europea contro la guerra Tutti a Treviso per i diritti e la dignità
ore 15 Stazione FS
Orario treni per Treviso: Trieste ore 11:30 | Monfalcone ore 11:45 | Verona ore 12:00 | Vicenza ore 12:45 | Monselice ore 13:00 | Padova ore 13:15 | Venezia Mestre ore 14:00


Mercoledì 19 novembre

ore 20.10 – Durante tutta la giornata molti cittadini hanno dimostrato solidarietà, sia a Casier che a Sant’Artemio, portando coperte, vestiti, tende e cibo per i cittadini sgomberati, solidarietà che si scontra con un’assenza totale delle Istituzioni.
A Sant’Artemio verso le 21.00 si terrà un’assemblea per parlare della manifestazione di sabato e per capire come gestire la situazione nei prossimi giorni.
Scarica

ore 20.00 – Un aggiornamento dal presidio davanti al centro di accoglienza sgomberato dei Sacramentini a Casier dove la situazione è leggermente migliorata rispetto a ieri. La scorsa notte, infatti, per il freddo sono state ricoverati all’ospedale quattro immigrati. E’ stato montato un capannone dentro il quale si può trovare riparo dal freddo pungente della seconda notte passata all’aperto. Si è svolta un’assemblea fra gli occupanti dei Sacramentini quasi tutti nordafricani in cui si è ribadita l’importanza di continuare il presidio e si è espressa l’adesione di tutti alla manifestazione di sabato.
Si è attivata anche una rete di solidarietà fra i cittadini e i parroccchiani di Casier che si sono mobilitati offrendo pasti caldi e coperte ai migranti di ritorno dal lavoro. Lo spazio è ancora presidiato da un numero ingente di forze dell’ordine. In questa corrispondenza si rinnova l’appello alla solidarietà: sono infatti indispensabili letti e coperte.
Scarica

ore 17.30 – Questo pomeriggio abbiamo sentito in diretta anche Giorgio Cremaschi della FIOM nazionale.
“Conosco bene la realtà del Nord Est. Quasi il 20% dei lavoratori dell’industria, specialmente metalmeccanica, sono lavoratori immigrati. E’ indegno che per loro non esista parità di diritti con i lavoratori italiani. Solo ampliando i loro diritti è possibile salvaguardare quelli di tutti noi”.
Questa la prima riflessione dell’intervista.
Scarica

ore 17.00 – Vi proponiamo un’intervista con Stefano Cecconi della CGIL regionale, responsabile Settore Immigrazione, a proposito della situazione dei lavoratori migranti sgomberati a Treviso: con lui alcune riflessioni intorno alla possibilità di organizzare anche nella Marca Trevigiana così come già successo a Vicenza, una giornata di sciopero generale in difesa dei diritti di tutti, in particolare per il diritto alla casa dei lavoratori stranieri.

Scarica

ore 15.30 – “Evidentemente proprio la straordinaria esperienza di autogestione multietnica che si è sviluppata al S. Artemio in questi anni dà fastidio in questa città. Ricordo che la provincia di Treviso ha a disposizione da anni 850 milioni di vecchie lire da investire proprio in strutture abitative per cittadini stranieri. Così dicasi per Comune e Ater: nessuna di queste istituzioni ha mai avuto intenzione di fare nulla di concreto in questo campo”.
Questa la denuncia di Paride Danieli dei Verdi di Treviso.
Scarica

ore 15.15 – “Rabbia e solidarietà nei confronti di tutti questi cittadini che lavorano e pagano le tasse nel Nordest e si vedono violato anche il fondamentale diritto alla casa, trovandosi, al ritorno da una dura giornata lavorativa, i pochi effetti personali “buttati” in strada. Da anni la Lega, che è al governo nella città di Treviso, non ha assolutamente intenzione di risolvere il problema casa non solo per gli extra-comunitari, ma anche per i cittadini italiani residenti in città. Le proposte a questa situazione sono state molteplici, ma non sono mai state prese in considerazione; non è mai stato identificato con un problema sociale ma come un problema di ordine pubblico”. Queste alcune considerazioni del consigliere comunale Alberto Cocco.
Scarica

ore 14.30 – È stata richiesta la sospensione del consiglio regionale per un confronto con i capi gruppo e per individuare con urgenza una soluzione a questa situazione drammatica: ci sono 25-30 operai tutti regolari fuori Sant’Artemio e un centinaio a Casier tra cui anche lavoratori non regolari. Nel Veneto opulento, con fondi previsti per l’alloggio e la formazione per gli immigrati, sono due anni che c’è questa situazione d’emergenza. Migliaia di lavoratori, senza casa, sono inseriti nel processo produttivo nella provincia di Treviso ma, grazie all’influsso di un determinato partito politico, c’è una reale diffidenza nei loro confronti a causa del diverso colore della pelle.
L’intervento di Marialuisa Campagner della Margherita.
Scarica

ore 11.30 – In apertura di seduta del Consiglio regionale del Veneto alcuni consiglieri di opposizione tra cui Gianfranco Bettin, Igino Michieletto e Maria Luisa Campagner hanno chiesto la sospensione dei lavori e la discussione urgente in merito alla situazione che si è venuta a creare sul problema casa per i lavoratori immigrati dopo gli sgomberi di ieri a Treviso. Secondo Marialuisa Campagner “Una grave responsabilità della giunta regionale e del Comune di Treviso che non ha mai trovato un solo posto letto per i lavoratori immigrati.”
Scarica

ore 11.00 – Alcuni dati sulle presenze immigrate in Veneto e in particolare nella provincia di Treviso: nel 2002 almeno 80.000 lavoratori dipendenti a cui sono da aggiungere i lavoratori autonomi e i collaboratori coordinati e continuativi. A Treviso ci sono state nel 2002 quasi 15.000 assunzioni di cui il 30% donne. Le domande di regolarizzazione sono state 13.500.
Questa è la fotografia che emerge dal Dossier Statistico 2003 della Caritas per la marca trevigiana, il cui curatore Don Bruno Barratto abbiamo intervistato.
Scarica

ore 10.30 – L’Associazione Difesa Lavoratori sta promuovendo una mozione da far sottoscrivere a tutti i lavoratori e alle RSU per costruire un primo sciopero generale dei lavoratori migranti nella provincia di Treviso prendendo spunto dal primo sciopero che si era svolto nella provincia di Vicenza lo scorso anno, con il coinvolgimento del sindacalismo di base, della CGIL, delle associazioni e dei movimenti.
L’intervento di Celeste Giacon dell’ADL.
Scarica
A Padova sugli sgomberi di ieri intervengono anche gli insegnanti del COBAS della scuola con un comunicato.

ore 8.00 – Fino a tarda notte moltissimi scouts e associazioni sono passati dalla tendopoli improvvisata per offrire un riparo ai lavoratori immigrati sgomberati ieri da Sant’Artemio portando legna per scaldarsi e tende. Gli immigrati hanno dormito tutti insieme al freddo. Questa mattina molto presto molti sono andati al lavoro, altri sono andati a recuperare i loro effetti personali e alcuni di loro sono rimasti a mantenere il presidio davanti ai cancelli di Sant’Artemio.
Ieri sera alcuni attivisti di M21 sono andati a verificare anche la situazione del centro di accoglienza sgomberato a Casier dove gli immigrati hanno deciso anche qui di dar vita ad un presidio permanente e di partecipare alla manifestazione di sabato 22. La preoccupazione per tutti dopo il problema della casa è quello del rinnovo del permesso di soggiorno.
Un aggiornamento di Monica del Comitato M21.
Scarica


Martedì 18 Novembre

ore 19.00 – La situazione resta “allucinante”. Gli occupanti stanno continuando ad arrivare e denunciano la scomparsa, oltre di tutti i loro oggetti personali, anche dei documenti, permessi di soggiorno, passaporti, tutto è stato portato nel magazzino dell’Ulss quindi domani mattina ci si recherà a verificare che non sia “sparito” nulla. Ci si sta organizzando per la notte e c’è una grande solidarietà da parte dei cittadini e scout che stanno portando coperte e tende.

L’appuntamento rimane per sabato alle ore 15.00 a Treviso per una grande manifestazione per i diritti di cittadinanza.
Scarica


ore 18.10 – E’ iniziata l’assemblea davati ai cancelli completamente blindati di Sant’Artemio.
“Noi dobbiamo dire che questa battaglia non si può fermare e non si fermerà mai perchè abbiamo ragione: anzi dobbiamo ripartire da qui per aprire ancora altri spazi, altre possibilità. Ma dovremmo essere tutti insieme per riaffermare questo. Io faccio la proposta di rimanere qua, ci hanno portato anche delle tende, bisogna che ci organizziamo, c’è molta roba da recuperare, ci sono tante cose da fare…comunque l’abbiamo detto fin dall’inizio: indietro non si torna, nelle case abbandonate non si torna, in strada non si torna!”
In questa corrispondenza l’intervento di Sergio Zulian di M21
Scarica

ore 18.00 – Stanno continuando ad arrivare a Sant’Artemio gli occupanti di ritorno dal lavoro.
Uno dei cittadini migranti giunti per portare solidarietà alle persone sgomberate è sconvolto dalla situazione che si è trovato davanti. “… non puoi mai stare tranquillo!”. “…una persona che lavora, che torna a casa e deve riposare, non può stare in mezzo alla strada e domani tornare a lavorare”.
“Dovrebbero dare un’alternativa a questa gente, non buttarli così in strada, al freddo…”.
Mentre stava per iniziare l’assemblea hanno staccato la luce, quindi le persone si trovano in mezzo alla strada al buio. E’ l’ennesima provocazione della giornata. La prima grande provocazione è stata proprio la decisione di effettuare lo sgombero, in questa giornata di lutto nazionale che in questa città hanno deciso di celebrare buttando in strada decine di lavoratori stranieri. Persone che in questi anni avevano costruito in questo luogo un modello di autogestione e di vita collettiva.
Sergio del Comitato M21: “Siamo entrati in questo posto il 1 luglio del 2000 insieme a persone che vivevano nelle fabbriche abbandonate, in quegli inferni che tutti fanno finta di non vedere che si chiamavano Ex-Miani…da lì è nato questo movimento…”
Oggi con la violenza, senza nessun preavviso, si è compiuto questo violento sgombero!
Una dinamica di guerra! La guerra è anche mandare 200 poliziotti e carabinieri a buttare in strada i lavoratori che non hanno un altro posto dove andare. Questa è la risposta a un percorso di civiltà e di dignità!
Scarica


ore 17.30 – A Sant’Artemio per due volte alla settimana alcuni insegnati tenevano dei corsi di italiano per gli ospiti ma anche per tutti i migranti che vivono in quartiere.
“Si sono comportati in modo violento, brutale e a Treviso non vorremmo più vedere queste scene, invece ancora una volta si ripetono. Siamo indignati, amareggiati e umiliati…”. L’iniziativa degli insegnati si chiamava “Una lavagna per i senza casa” ora l’unica parola che mi verrebbe da scrivere, dice l’insegnate in questa corrispondenza, sarebbe “Vergogna!”
Nella corrispondenza anche un’intervista con un esponente del Comitato di Sant’Artemio che sta lottando contro la speculazione edilizia dell’USL e del Comune sull’area dell’ex ospedale psichiatrico
Scarica

ore 17.20 – La polizia schierata davanti ai cancelli apre solo per far uscire i furgoni che trasportano gli oggetti personali degli occupanti e il camioncino degli operai che hanno accuratamente provveduto a murare lo stabile.
Continuano a portare fuori materassi, vestiti, scatoloni pieni di cose, addirittura gli stendini con ancora appesi i panni. Stanno cominciando ad arrivare i primi migranti di ritorno dal lavoro e qualcuno, di fronte a questa situazione priva di qualsiasi senso di civiltà, si sta organizzando con gli unici mezzi che possiede: hanno legato alle proprie biciclette delle cassette di plastica utilizzandole per recuperare ciò che resta dei propri effetti, infatti quasi tutto è stato caricato su camion e portato in un magazzino messo a disposizione dall’Ulss, quindi per la maggior parte delle persone sarà difficile se non impossibile riuscire a recuperare le proprie cose.
Scarica

ore 16.30 – Si stanno velocemente completando le operazioni di trasporto degli effetti personali degli ospiti del centro di accoglienza autogestito di Sant’Artemio. Gli attivisti di M21 stanno organizzando una tendopoli per offrire riparo agli immigrati che dovranno affrontare al freddo questa prima notte fuori dai cancelli del parco. Lo stabile che ospitava il centro è stato completamente murato. Per gli immigrati sarà quasi impossibile recuperare le proprie cose perchè tutto ciò che è stato trovato all’interno è stato “buttato” nei camion e trasportato in un magazzino.
La corrispondenza con Monica di M21
Scarica

ore 14.30 – Il cancello di Sant’Artemio è stato chiuso e vengono fatti controlli anche sulle persone che devono entrare nell’area perchè lavorano all’interno di altre strutture. Continuano ad arrivare camionette della polizia. Iniziano ad arrivare anche alcuni ospiti che vivevano nel centro di accoglienza, occupato circa due anni fa, che già da questa sera non avranno più un tetto. Naturalmente non viene permesso l’accesso per andare a recuperare le loro cose, ma solo un cartello che dice dove sono stati portati gli effetti personali.
La cronaca di Luca dell’Ass.ne Razzismo Stop
Scarica


ore 14 – Tensione davanti ai cancelli che portano a S.Artemio, mentre si sta procedendo alla muratura dello stabile: un attivista dell’M21 è stato inseguito e malmenato dai carabinieri mentretentava di avvicinarsi allo stabile, completamente inaccessibile.
La corrispondenza con Francesca dell’Ass.ne Razzismo Stop
Scarica


ore 13.20 – Dopo lunghe trattative alcuni attivisti del Comitato M21 sono riusciti ad entrare a S.Artemio. La situazione è drammatica. Gli unici ragazzi che si trovavano all’interno dello spazio stanno raccogliendo, tra le lacrime e lo sgomento, tutti i loro effetti personali.
Monica del Comitato M21 in questa corrispondenza rilancia l’invito a raggiungere S.Artemio.
Scarica

ore 13 –“Ancora una volta ci sia la necessità che a Treviso, che è diventato il simbolo in negativo delle politiche di apartheid e di esclusione sociale, ci sia una mobilitazione di tutti per riaffermare che i diritti e la dignità delle persone siano qualcosa a cui non si può rinunciare e che rifiutiamo questo meccanismo di guerra che sia con i bombardamenti in Iraq, con l’occupazione dei territori in giro per il mondo ma che è anche la dinamica delle guerra nei nostri territori che spinge criminalizzare chi fa battaglie sociali con risposte di tipo esclusivamente poliziesco”.
La corrispondenza con Sergio Zulian del Comitato M21
Scarica

ore 12.50 – Questa mattina con un’operazione “in grande stile” hanno sgomberato prima uno stabile a Casier e alle 10.30 il centro di accoglienza occupato e autogestito di S.Artemio. Polizia e carabinieri circondano il posto mentre stanno continuando le operazioni per portare via gli effetti personali dei ragazzi che erano tutti al lavoro. Questi centri sono gli unici posti letti per gli immigrati a Treviso conquistati all’interno delle battaglie per i diritti che da alcuni anni si stanno portando avanti in città.
Scarica

Ore 12.00 – Si sta svolgendo in queste ore lo sgombero delle palazzine occupate all’interno dell’area dell’ex ospedale psichiatrico S.Artemio, dove da due anni avevano trovato ospitalità centinaia di migranti regolari cui il comune non ha mai saputo dare una risposta al problema abitativo.
Questa mattina, dopo avere sgomberato a partire dalle 6.00 l’edificio dei sacramentini a Casier, in provincia di Treviso, un numero ingente di forze dell’ordine si è spostato con i blindati verso l’ospedale psichiatrico.
Nello spazio si trovavano solo tre immigrati che sono ancora dentro S.Artemio.
Gli altri occupanti, tutti regolari e in regola con il permesso di soggiorno, sono al lavoro.
Decine di persone torneranno questa sera nell’edificio trovandolo svuotato dei propri effetti personali.
La prima corrispondenza con Sergio Zulian, comitato M21.
Scarica
L’appuntamento per contestare lo sgombero è questo pomeriggio alle ore 17.00 proprio a S.Artemio, quando gran parte dei migranti dovrebbe tornare nell’edificio finito l’orario lavorativo.
Tutti sono invitati a questo grande appuntamento per ripristinare la civiltà nella Marca Trevigiana.
Ancora Sergio Zulian sull’appuntamento di questo pomeriggio.
Scarica

ore 12.00 – Si sta svolgendo in queste ore lo sgombero delle palazzine occupate all’interno dell’area dell’ex ospedale psichiatrico S.Artemio, dove da due anni avevano trovato ospitalità centinaia di migranti regolari cui il comune non ha mai saputo dare una risposta al problema abitativo. Questa mattina, dopo avere sgomberato a partire dalle 6.00 l’edificio dei sacramentini a Casier, in provincia di Treviso, un numero ingente di forze dell’ordine si è spostato con i blindati verso l’ospedale psichiatrico. Nello spazio si trovavano solo tre immigrati che sono ancora dentro S.Artemio. Gli altri occupanti, tutti regolari e in regola con il permesso di soggiorno, sono al lavoro. Decine di persone torneranno questa sera nell’edificio trovandolo svuotato dei propri effetti personali. La prima corrispondenza con Sergio Zulian, comitato M21.
Scarica
L’appuntamento per contestare lo sgombero è questo pomeriggio alle ore 17.00 proprio a S.Artemio, quando gran parte dei migranti dovrebbe tornare nell’edificio finito l’orario lavorativo. Tutti sono invitati a questo grande appuntamento per ripristinare la civiltà nella Marca Trevigiana. Ancora Sergio Zulian sull’appuntamento di questo pomeriggio.

Scarica