“Ancora una volta esplode – scrive Antonio Rapanà per la Cgil – il problema dei ritardi e delle condizioni umilianti che i cittadini stranieri ed italiani sono costretti a subire per adempiere agli obblighi relativi all´ingresso ed al soggiorno delle persone migranti. La cronica insufficienza delle risorse di strumentazione tecnica e di personale viene esasperata dagli appesantimenti burocratici, spesso superflui, delle procedure e dal fatto che il personale spesso viene impiegato in altri compiti che distolgono risorse agli uffici immigrazione: queste, inevitabilmente, le cause delle umilianti code, degli interminabili tempi di attesa che risulterebbero intollerabili per qualunque cittadino, ed ancora, delle tensioni con i datori di lavoro, continuamente sollecitati a concedere ripetuti permessi dal lavoro per il disbrigo di pratiche mai concluse.”
Nonostante che la legge preveda il rilascio dei permessi di soggiorno entro otto giorni ed il rinnovo entro 20, i cittadini devono così sopportare pazientemente code ripetute e mesi di attesa per non ottenere nulla, perché gli appuntamenti vengono continuamente rinviati o lo sportello è addirittura chiuso per inefficienza nella organizzazione del servizio. Si tratta di situazioni che umiliano la dignità delle persone straniere, offendono la storia di civiltà e di solidarietà dell´intera comunità trentina, creano disagi agli stessi imprenditori italiani, ed umiliano gli stessi operatori di polizia costretti ad operare disagi agli stessi imprenditori italiani, ed umiliano gli stessi operatori di polizia costretti a lavorare in condizioni di frustrante disorganizzazione.
Di fronte a queste situazioni ogni ragionamento sulla politica per l´accoglienza degli immigrati appare realtà generiche e vuote. Eppure sarebbero sufficienti una maggiore attenzione nell´utilizzazione del personale, il ricorso a personale civile e l´adozione di legittime procedure di semplificazione per risolvere definitivamente, nel rispetto delle leggi e della dignità dei cittadini, problemi che creano disagio a tutti.
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