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Sciopero della fame a Nauru

tratto dal sito http://www.diario.it/

Tra ieri e oggi 5 persone sono state ricoverate in ospedale per l’aggravarsi delle condizioni di salute.
Da mercoledì scorso i cinqe uomini, insieme a una ventina di migranti, stanno portando avanti uno sciopero della fame e della sete; i dimostranti si trovano nella piccola isola-stato di Nauru, nel Pacifico meridionale, che ospita per conto dell’Australia uno dei centri di detenzione per richiedenti asilo.

Attualmente a Nauru sono trattenute 280 persone, tra cui 93 bambini: sono i sopravvissuti dei 1180 passeggeri del battello “Tampa”, che nell’estate 2001 furono lasciati per settimane nelle acque dell’oceano Pacifico impedendogli di attraccare sulla costa australiana.

I migranti, per la maggior parte provenienti dall’Afghanistan, protestano contro la decisione del governo di Canberra di non accordare loro il diritto d’asilo.

Howard Glenn, direttore dell’associazione di avvocati “A Just Australia” che cerca di tutelare i diritti umani dei rifugiati, denuncia sia la presenza tra i migranti di bambini e mogli, i cui padri e mariti sono stati accettati in Australia, sia il divieto ai media e ai civili di verificare le condizioni del campo di Nauru.

Le autorità del dipartimento dell’immigrazione dichiarano che non cederanno al “ricatto” di chi ha “scelto volontariamento di morire di fame”.