Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da La Gazzetta di Parma del 9 dicembre 2003

Sul palco il dramma dei rifugiati

Parma – «Fra 6 ore parte la nave e tu devi salutare i tuoi familiari, i tuoi amici, il tuo paese, senza sapere se li rivedrai mai più. Puoi portarti dietro solo una busta di plastica, il resto lo devi abbandonare. Cosa faresti in quelle 6 ore? Chi saluteresti?». E’ questo l’esercizio teatrale che l’attrice e regista olandese Annet Henneman ha chiesto di fare agli studenti dell’Istituto Gadda e di alcune classi terze della scuola media Fermi in attesa dell’inizio di «Dinieghi», lo spettacolo d’inchiesta portato in scena da Teatro di Nascosto – Hidden Theatre di Volterra e dedicato alle storie, vere, di rifugiati richiedenti asilo politico.

In tournée nazionale dal 2002 ed inserito nella campagna «Diritto d’asilo: una questione di civiltà», promossa da Amnesty International, ICS-Consorzio Italiano di Solidarietà e Medici Senza Frontiere, «Dinieghi» ha fatto tappa al Teatro Aurora e ha saputo andare dritto al cuore di molti studenti.

Promotori locali dell’iniziativa erano Amnesty International di Parma e Fidenza, il Centro di Ascolto Caritas di Fidenza, Ciac (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione), la Provincia, i Comuni di Fidenza, Langhirano e Sala Baganza, rispettivamente capofila di progetti di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati a cui partecipano altri 23 Comuni del Parmense.
Sul palco, oltre alla regista ed alla voce fuori campo Gianni Calastri, si sono alternati Ridvan Ozmen e Nihat Ayaz, arrivati dal Kurdistan turco, e la rwandese Umuraza Grace, rifugiati e studenti di recitazione all’Accademia di Teatro Reportage per Rifugiati e Richiedenti Asilo fondata dal Teatro di Nascosto – Hidden Theatre. Tutti a mettere in scena il momento-simbolo della loro condizione di richiedenti asilo politico in Italia: quei 15, 20, 30 minuti davanti alla Commissione preposta a pronunciarsi su ogni caso: minuti importanti, che decideranno il destino di ciascuno, e nei quali emerge la difficoltà di far comprendere la propria storia in una lingua che non si conosce bene. Sono minuti in cui si ricordano torture, guerre, familiari e amici uccisi o in carcere, fughe sulle carrette del mare. Ed anche dinieghi: su 10 attori iscritti all’Accademia, 7 si sono visti rifiutare lo status di rifugiato e, secondo la legge, dovranno far ritorno al loro paese.

Lo spettacolo ha coinvolto ed emozionato i giovani spettatori che numerosi, alla fine, si sono avvicinati al palcoscenico per parlare con gli attori-rifugiati e sapere di più delle loro esperienze.

«E’ difficile raccontare la propria storia, il proprio vissuto, davanti a tante persone, ed ogni volta rivivere ciò che ti ha fatto soffrire – ha spiegato ai ragazzi Ridvan Ozmen – ma voi, con la vostra attenzione, ci avete dato il coraggio di farlo».

«Da 2 anni ci battiamo insieme a favore del diritto d’asilo- ha detto agli studenti Emilio Rossi, del Ciac di Parma -. E’ importante che voi ci sosteniate, ma anche che siate disponibili ad accogliere queste persone. Dal 1 gennaio a Langhirano, Fidenza e Sala Baganza saranno aperti, grazie ai Comuni, degli appartamenti d’accoglienza per i rifugiati. Avrete la possibilità di conoscerli, e di conoscere la loro storia, ma anche di aiutarli, perché avranno bisogno di tutto».