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Rimini – La paralisi della Questura

Intervista all'Avv. Roberto Urbinati dello Sportello giuridico per lavoratori/lavoratrici immigrati del Comune di Rimini

Domanda: Abbiamo ricevuto da diversi immigrati presenti nella nostra città, la “denuncia” che l’Ufficio Immigrazione della Questura sarebbe alla paralisi. Quale impatto pensa possa avere questo disservizio?

Risposta: Innanzitutto confermo il vero e proprio stato di emergenza in cui si trova l’Ufficio Immigrazione della Questura di Rimini. All’immigrato che si presenta per il rinnovo del proprio permesso di soggiorno, viene fissato un appuntamento per il deposito della necessaria documentazione a ottobre, novembre del 2004, a distanza di almeno sette mesi dalla domanda. Dopodiché passa ulteriore tempo , altri due mesi circa, per l’esame della documentazione.

Il denunciato disservizio ha gravi conseguenze nei confronti dei lavoratori immigrati che attualmente si trovano in stato di disoccupazione. Infatti presentandosi a diversi probabili datori di lavoro, questi, preso atto che il permesso di soggiorno risulta scaduto ed ancora non rinnovato, preferiscono non assumerli, così aggravando le condizioni degli stessi. Numerosi migranti, hanno altresì denunciato che anche la stragrande maggioranza delle agenzie di lavoro interinale rifiutano le domande di lavoro perché erroneamente ritenuti non in possesso del permesso di soggiorno.

D: Oltre a chiedere il potenziamento degli sportelli della Questura e Prefettura, quali pensi possano essere gli interventi dell’amministrazione comunale e di quei soggetti come associazioni, movimenti che in città sono a fianco dei fratelli e delle sorelle migranti?

R: Sono a conoscenza del fatto che l’associazionismo, l’Arci ecc., si sta muovendo per concordare con la Questura, modalità organizzative capaci di risolvere il problema sopra denunciato. Tuttavia ritengo difficile che la Questura possa autorizzare realtà dell’associazionismo, dei sindacati o la stessa amministrazione comunale nella gestione, di questioni quali quelle dell’immigrazione… La necessità che ritengo più urgente, è quella di strutturare una campagna di informazione, nonché una denuncia della situazione in modo da costringere gli uffici competenti dello Stato ad adottare i necessari provvedimenti in materia, di modo che la paralisi e la situazione che si è verificata (a scapito di tantissimi immigrati) possa assumere la dignità che merita.

D: Dopo gli ultimi episodi accaduti in queste settimane al CPT di Bologna ed anche la pubblicazione del dossier di Medici Senza Frontiere sulla situazione dei CPT in Italia, qual è il suo parere?

R: Se i fatti, come la somministrazione di sostanza sedanti all’interno dei CPT sono reali, credo davvero che il nostro paese abbia toccato il fondo della civiltà. Pensiamo a cosa accadrebbe se una simile condotta si fosse verificata ai danni di cittadini di nazionalità italiana, ove i mass media avrebbero certamente invaso le nostre serate con le loro graida scandalizzate. Ciò che davvero offende il senso di uguaglianza a e fa pensare, è la difficoltà con cui la denuncia di simili condotte viene a conoscenza dell’opinione pubblica. Questa difficoltà, il tentativo di tacitare le voci di denuncia, l’indifferenza, sono il vero male oscuro che mina i principi fondamentali degli individui.