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Berlino – Europaesaggi della migrazione alla terza edizione della Biennale di Arte Contemporanea

Organizzata in Hubs – termine usato qui per descrivere un atto di transizione da un contesto all’altro, come gli snodi dei grandi aeroporti – la Berlinale affida a Hito Steyerl la direzione artistica dell’Hub 01 – Migration.

Attraverso le suggestioni di quattro lavori, il paesaggio-Europa appare come uno spazio in cui le coppie binarie degli opposti cartesiani della percezione – sotto-sopra e interno-esterno – si dissolvono in un continuum eterogeneo che definisce i confini dell’Europa.

Corridoi, esclave, enclave, protettorati, cordoni sanitari, zone d’attesa e zone di transito militare/umanitarie rappresentano l’intersecarsi di interno-esterno intrecciando costellazioni topologiche.

Euroscapes seleziona quattro realtà del paesaggio attraverso video installazioni.
La prima, dal titolo “Fiction politiche: Bruxelles” narra il Parlamento Europeo a Bruxelles, come
“un luogo che irradia importanti stimoli per la topologia di Schengen. In questo luogo sono codificati scenari bio-politici utilizzati per gestire, bloccare, regolare e amministrare la migrazione. L’accesso a questo edificio non-pubblico è controllato dalla stessa ditta che gestisce anche numerosi campi profughi. Oltre ai servizi di sicurezza per il Parlamento Europeo, il consorzio aziendale Group 4 gestisce centri di permanenza per migranti negli Stati Uniti, a Porto Rico, in Sud Africa, in Nuova Zelanda, Canada e Curaçao.
Lo stato di coesistenza di simili opposti è manifestato però anche in altre categorie di spazi, in cui si mescolano sfere distinte che in senso stretto appaiono incompatibili. Per esempio, nel quartiere delle Ambasciate di Bruxelles si trova anche la Universal Embassy , un’ambasciata occupata da sans-papiers, che diventano qui soggetti politici, etnici e universali.”

Hub 01 – Migration. Project title – Euroscapes:

1. Political Fictions: Brussels

2. Architecture of the Spectacle: Thessaloniki / Porto Karras

3. “Global Shanghai” (Hanover / Novi Sad)

4. Post-Industrial Void: Bavaria Place, Bradford