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Diritto di asilo – Kurdi in sciopero della fame

Roma, Piazza S. Marco – Dopo la protesta nei giorni scorsi di centinaia di richiedenti asilo della Campania, da questa mattina una quarantina di cittadini kurdi hanno iniziato lo sciopero della fame contro i dinieghi alle domande di asilo, ricevuti da parte della Commissione Centrale per il riconoscimento dello Status di Rifugiato.
I dati che riguardano i dinieghi oramai parlano chiaro.

Il Sottosegretario all’Interno Mantovano nella recente audizione al Senato ha fornito i dati sulle domande di asilo presentate e prese in esame dalla Commissione nel 20003.
Quello che ne esce è un quadro allarmante. Solo il 5% delle domande ha un esito positivo.

Per la seconda volta a Roma, richiedenti asilo kurdi mettono in atto una forte protesta per il riconoscimento del diritto di asilo. Il primo sciopero della fame si tenne a metà giugno 2003 e proseguì per circa venti giorni, con esito positivo alle richieste fatte.

Oggi, a distanza di un anno, le richieste sono sempre le stesse, senza dimenticare che l’Italia rimane l’unico paese europeo a non avere una legge sul diritto di asilo!

La situazione nel corso dei mesi è peggiorata, non solo per le molte domande negate ma per la forma detentiva introdotta anche per i richiedenti asilo, in vista dei regolamenti di attuazione delle legge Bossi Fini. Si tratta di richiedenti asilo trattenuti all’interno dei cosiddetti Centri di Identificazione sorti all’interno di centri di permanenza temporanea (cpt) come denunciato durante la giornata europea del 31 gennaio.

La protesta dei cittadini curdi proseguirà per diversi giorni ancora e avrà bisogno del sostegno di tutti noi.