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Il Manifesto Europeo dei media multiculturali

Intervista con Francesco Diasio dell'Agenzia Amisnet e collaboratore del Progetto Melting Pot

Questo importante testo rappresenta una piattaforma di lavoro europeo, comune a tutti i media che si occupano di informazione in lingua.
Il Manifesto Europeo dei Media Multiculturali parte dalla constatazione che in tutta Europa questi media – o singole iniziative (trasmissioni radio e tv ) come sono in Italia – sono una realtà vivace e in crescita continua e sono importantissimi canali di comunicazione e informazione sia all’interno delle comunità di cui sono espressione, sia verso la società nel suo insieme.

In Italia il Manifesto viene promosso dal Cospe con la collaborazione di altri soggetti.

Abbiamo intervistato Francesco Diasio dell’Agenzia Amisnet e collaboratore del Progetto Melting Pot.

Pubblichiamo parte della lunga intervista che potete ascoltare in formato audio.
Domanda: Cosa può rappresentare un lavoro comune di questo tipo?

Risposta: Un manifesto di questo genere rappresenta un nuovo tipo di strategia per lavorare sulla questione della comunicazione, soprattutto multiculturale. Serve essenzialmente a reclamare alcuni punti ben concreti che andiamo ad esaminare.
Il primo è che i media multiculturali devono avere riconosciuto uno status che è quello di interesse pubblico. Il secondo punto è che oramai è dimostrato che tutti i media hanno notevoli difficoltà non solo a nascere ma anche a proseguire nell’esistenza, per cui si chiede un fondo per i media comunitari o delle comunità. Per ultima cosa, tenuto conto che il diritto alla comunicazione è un diritto umano, si chiede che venga riconosciuto il diritto di ricevere comunicazione nella propria lingua.
Dicevo che questo rappresenta una nuova strategia perché raccoglie tutto il lavoro fatto in quasi due anni da parte di associazioni di migranti, media comunitari, ong, su scala chiaramente europea. Mentre si è provveduto alla stesura di un documento unitario che raccogliesse i media delle comunità straniere europee, per cui un lavoro dal basso, la parte finale del lavoro sarà presentata dall’alto. Non ci si rivolge più ai governi nazionali ma direttamente alle istanze europee: in primo luogo il Parlamento (purtroppo è l’organo che ha meno poteri all’interno dell’U.E.) e subito dopo la Commissione.
Tutto questo per arrivare ad una direttiva o raccomandazione che magari tra qualche anno potrà aprire a delle legislazioni nazionali che possano preservare, promuovere e garantire i media multiculturali, sotto tutti i punti di vista esaminati.

Vi invitiamo a leggere attentamente il testo del Manifesto e sottoscriverlo.
Più numerose sono le firme, più forte sarà la voce dei media multiculturali in Italia e in Europa.

Coordinamento italiano
COSPE
Anna Meli – [email protected]
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50134 Firenze – Italia
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