Storie di immigrati, storie di persone dignitose che sognano un futuro migliore e che fuggono da guerre, dittature o povertà. Il volume «Frontiera Italia» – scritto dai giornalisti Stefano Galieni e Antonella Patete e pubblicato dalla casa editrice «Città aperte» – racconta, con passione e con impegno civile, la vita, le aspirazioni, i sogni, i “diritti negati” degli immigrati sbarcati in Italia. Il libro sarà presentato oggi pomeriggio (alle ore 18), nei locali del centro sociale auto-gestito Laboratorio Zeta di Palermo, in via Arrigo Boito 7.
All’incontro – promosso dall’associazione CISS (Cooperazione Internazionale Sud Sud) e moderato da Alfonso Di Stefano (esponente dell’organizzazione non governativa) – parteciperanno, tra gli altri, Valeria Bertolino (rappresentante del “Coordinamento per la Pace”) e Giulio Azzarello (esponente del movimento «Azad», nonché autore del foto-foglio dedicato al compianto leader pacifista Dino Frisullo).
Nell’ambito della manifestazione, sarà proiettato un video sul Kurdistan (accompagnato da una mostra fotografica) e sarà discussa la partecipazione alla Carovana per la Pace in Medio Oriente (in programma per il 20 marzo, primo anniversario della Guerra in Iraq).
Il CISS, il Laboratorio Zeta e le altre associazioni sono impegnate nella tutela dei diritti degli immigrati e dei rifugiati, per la costruzione di una società più equa e solidale. «Gli immigrati devono essere rispettati come persone umane. E’ assurdo che in una città importante come Palermo non esista una struttura pubblica di accoglienza e di assistenza», denuncia Sergio Cipolla, presidente del CISS. «La nostra organizzazione sostiene anche la costruzione di una rete tra tutte le realtà che difendono i diritti umani e il diritto di cittadinanza degli immigrati. Noi siciliani, reduci dal dramma storico dell’emigrazione, abbiamo il dovere di aiutare i nostri fratelli provenienti dai tanti Sud del mondo. In ogni caso, libri come Frontiera Italia sono necessari per cancellare assurdi stereotipi e per contrastare ogni forma di razzismo e di intolleranza».
Secondo Alfonso Di Stefano, «il volume Frontiera Italia è un raro esempio letterario dalla parte dei migranti. Si tratta di un brillante racconto che rende note le storie di un’umanità i cui diritti sono già negati a partire dai cinque confini italiani: Ventimiglia, Gorizia, Lecce, Crotone e Trapani. Sosteniamo, quindi, la campagna di denuncia nei confronti delle violazioni dei diritti umani in vari Centri di Permanenza Temporanea».
da La Sicilia on line del 12 febbraio 2004