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da Salute di Repubblica del 5 febbraio 2004

L’immigrato e la sanità, lo “sportello” dei mediatori di Saliha Belloumi

L’esperienza dell’ospedale San Gallicano di Roma: la comunicazione tra diverse culture

Alcuni sentimenti si esprimono bene solo nella lingua materna; la lingua infatti non è solo uno strumento tecnico, ma un vettore d’espressione delle culture, dei sentimenti e della visione del mondo. Il dialogo interculturale, più che un metodo, consiste nella volontà di ascoltare ciascuno nella sua voce più profonda, e di rivelarne logica e coerenza. Il compito del mediatore linguisticoculturale è di fare chiarezza sul contesto dello scambio, sminare i malintesi, sollevare i sottintesi, rendere compatibili e intelligibili in tempo reale riferimenti e intendimenti diversi. In definitiva, il mediatore modula lo scambio interculturale, facilita la comunicazione e permette la comprensione senza mai sostituirsi agli interlocutori. Il ricorso al mediatore permette di accedere non a una semplice traduzione, ma a una comunicazione più ricca con gli interlocutori, a un approccio alla loro cultura, a una migliore comprensione del loro modo di pensare.

L’opera della Struttura Complessa di Medicina delle Migrazioni dell’Ospedale San Gallicano di Roma (0658543780), è un esempio di come possono essere utilizzate al meglio le potenzialità dei mediatori linguisticoculturali.
L’Ospedale San Gallicano fu fondato nell’anno santo 1725 da Papa Benedetto XIII per accogliere e curare i pellegrini che giungevano nella città da tutta Europa. In armonia con gli obiettivi originari, è iniziata negli anni 80 un’attività terapeutica gratuita dedicata agli emarginati, italiani e stranieri, costantemente a rischio di rimanere esclusi dall’accesso ai servizi sanitari. Nel 1985 fu creato il Servizio di Medicina Preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale, dedicato in modo specifico ai migranti regolari, irregolari, clandestini, ai richiedenti asilo e ai rifugiati, ai nomadi e a chi vive senza fissa dimora. Dal 1996 il Servizio si avvale della collaborazione di un nutrito gruppo di mediatori linguisticoculturali provenienti da differenti paesi, che accolgono i pazienti stranieri rivolgendosi a loro nelle lingue e dialetti originari.

Negli ultimi tempi in Italia la situazione per gli immigrati si è fatta sempre più complessa, la nuova legge BossiFini sull’immigrazione ha avuto un impatto pesante su tutti quelli che vorrebbero vivere stabilmente sul territorio italiano. Ci sono infatti nuove regole sul diritto d’asilo, l’accesso alla cittadinanza, il permesso di soggiorno, che influiscono sulla disciplina del lavoro, la disponibilità di alloggi, l’assistenza sanitaria, e così via.

In questa situazione, l’Ospedale S.Gallicano ha deciso di aprire uno sportello informativo per immigrati e rifugiati e ne ha affidato la gestione ad un nuovo gruppo di mediatori linguisticoculturali, appositamente formati. Lo sportello ha l’obiettivo di rendere più accessibile l’informazione necessaria alla sopravvivenza quotidiana e a semplificare l’approccio con la burocrazia e il mondo del lavoro.
Recentemente la Prefettura di Roma ha affidato al San Gallicano l’incarico di far fronte alle richieste degli oltre 108.000 immigrati che hanno avuto accesso alla cosidetta “sanatoria”, prevista dalla nuova legge. I mediatori forniscono informazioni sull’iter delle pratiche e fanno fronte ad una miriade di problemi sorti dall’applicazione materiale della legge.

* Mediatrice culturale