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da La Tribuna di Treviso del 18 febbraio 2004

Perquisizione alla Direzione del Lavoro

Il blitz rientra nell’ambito di un’inchiesta relativa a presunte violazioni nell’ambito della regolarizzazione degli stranieri. Gli inquirenti sospettano la violazione della Bossi-Fini, il decreto legislativo 286/98 in materia di immigrazione e in particolare la contraffazione dei documenti necessari all’ottenimento del permesso di soggiorno. Cinque le persone coinvolte fino a questo momento nell’indagine, tra cui un dipendente della Direzione Provinciale del Lavoro, G.P. di 39 anni, sul cui tavolo arrivavano le domande di sanatoria e la cui posizione ha reso necessaria la perquisizione in via Fonderia. Gli agenti della Squadra Mobile hanno messo a soqquadro l’abitazione e l’ufficio dell’uomo: nel primo caso hanno sequestrato le fotocopie di documenti relativi ad accertamenti di competenza di G.P. nell’ambito delle sue mansioni presso la Direzione Provinciale del Lavoro; nel secondo, invece, hanno messo i sigilli a sette computer utilizzati dall’impiegato (ma non solo da lui) e dislocati in stanze diverse della sede di via Fonderia. L’uomo ha già presentato istanza di dissequestro che verrà analizzata dal tribunale del Riesame il prossimo 24 marzo; nessuna richiesta in tal senso sarebbe stata invece avanzata dai responsabili dell’Ispettorato.

Il materiale sequestrato è ora all’esame degli agenti della Squadra Mobile di Treviso che hanno avviato l’inchiesta lo scorso autunno. Gli investigatori sospettano che siano state commesse alcune gravi irregolarità nella gestione nei permessi di soggiorno agli stranieri. In particolare ci potrebbe essere stata la contraffazione dei modelli utilizzati appunto per il rilascio dei documenti che garantiscono agli extracomunitari di potersi trattenere in territorio italiano. L’indagine è coperta dal massimo riserbo anche perché gli accertamenti non sono stati ancora completati e ci potrebbe essere il coinvolgimento di altre persone e anche di aziende operative nella Marca.

L’iter per il rilascio di tali documenti prevede la presentazione delle domande di regolarizzazione alla Prefettura. La Direzione Provinciale del lavoro riceve poi la pratica che integra con altri documenti e con l’acquisizione, del nullaosta presso la Questura. A questo punto il fascicolo, così istruito, ritorna in Prefettura. Tre i casi in cui lo straniero deve far riferimento agli uffici in zona Fonderia: per le domande di regolarizzazione (sono attualmente all’esame quelle presentate entro il 22 novembre 2002), per l’assegnazione delle quote annuali e per il rilascio di particolari permessi di soggiorni (stranieri in Italia per stage, operai specializzati). I permessi di competenza della Direzione, insomma, sono di diversa natura e gli accertamenti degli inquirenti sono pertanto ad ampio raggio.