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da Il Manifesto del 3 febbraio 2004

Profughi di Caserta: ritorno vittorioso

Una festa in piazza Santa Maria Maggiore a Roma ha accolto ieri la notizia che il ministero degli interni invierà, entro febbraio, una Commissione speciale per il riconoscimento dello status di rifugiato a Caserta. Gli ottocento profughi africani che hanno partecipato sabato alla manifestazione europea per i diritti dei migranti, hanno aspettato ieri riuniti in sit-in nel centro di Roma la risposta del Viminale.

Chiedevano che le loro domande – presentate in alcuni casi anche uno o due anni fa – fossero vagliate al più presto. I tempi di attesa sono infatti lunghissimi, e nel frattempo un richiedente asilo non può lavorare. Il contributo statale dura 45 giorni (per chi riesce a riceverlo) e consiste in 18 euro al giorno. Poi, ci si arrangia come si può.

Una delegazione composta dalle persone che per lunghi mesi hanno sostenuto la battaglia dei «casertani», ha incontrato il prefetto D’Ascenzo, che ha assicurato l’invio di una Commissione entro febbraio: «Il luogo in cui si installerà non è ancora chiaro – ha spiegato Fabio Basile del centro sociale ex Canapificio – noi speriamo sia a Caserta, e non a Crotone, dove gli immigrati hanno ottenuto il primo permesso di soggiorno».

Quest’estate, con una soluzione simile, circa 300 profughi ottennero circa il 10% di status di rifugiato e l’85% di permessi umanitari. Si spera che anche per le circa mille persone ancora in attesa si arrivi a un risultato simile. Accanto ai profughi in questi lunghi mesi hanno combattuto i ragazzi dell’ex Canapificio, i padri comboniani di Castel Volturno, la Casa di Rut, e la combattiva diocesi di Caserta guidata dal vescovo Nogaro.