Caserta – Non basta la titolarità della cittadinanza sancita sul piano giuridico – che ancora si presenta per talune categorie, come gli immigrati, in una prospettiva, futuribile, di conquista civile. Bisogna goderne, ossia poter effettivamente esercitare i diritti che ne derivano. Ed ancora, nella nostra società esistono davvero gli ottimali presupposti, culturali e materiali, che danno corso a questo nostro diritto fondamentale? Da ciò dipende una migliore qualità della vita per tutti.
È la questione che sarà dibattuta nel seminario nazionale su «Politiche Sociali e Cittadinanza Sociale» promosso dall’Arci ed ospitato a Caserta domani, ore 16, nella Biblioteca del Vescovado. Previsto anche l’intervento del vescovo Raffaele Nogaro.
«Il capoluogo di Terra di Lavoro – afferma Melinda Di Matteo, presidente regionale – è stato scelto perché in questo momento il locale Comitato è la realtà più viva dell’Arci in Campania per una serie di motivi che vanno dal capillare radicamento alla vivacità delle iniziative intraprese a partire dal ’95 – anno della sua costituzione – in tema di immigrazione, formazione professionale, minori, commercio equo e solidale».
«E poi – continua la Di Matteo – Caserta è realtà atipica: non è la grande metropoli ma una città media che presenta in certi quartieri una qualità della vita altissima ed in altri contraddizioni e disagio sociale. Può essere il simbolo di una regione che cambia».
Sulla scorta della legge nazionale 328, la Campania – tra le prime regioni con Emilia Romagna e Toscana – ha realizzato in pectore il principio della cittadinanza sociale varando recentemente un pacchetto di leggi su dignità e cittadinanza sociale (assistenza); immigrazione; reddito minimo di inserimento (cosiddetto reddito di cittadinanza, il primo provvedimento normativo del genere in Italia); legge sulla Sicurezza e sull’Educazione alla Legalità.
All’esame del Consiglio Regionale c’è, inoltre, una proposta di legge di iniziativa popolare (già raccolte finora 8500 sottoscrizioni) sulla tutela dell’associazionismo di promozione sociale avanzato già nel 2002 da Arci, Legambiente e Acli.
«È bene che il lavoro di attori operanti nel terzo settore – afferma Di Matteo – sia valorizzato e promosso perché l’associazionismo realizza un pezzo di Stato Sociale. Questo seminario nazionale è un modo per sollecitarne l’approvazione».
Adriana Buffardi, assessore regionale alle Politiche Sociali, intervenuta in sede di presentazione del seminario, ribadisce il concetto: «Abbiamo dato – sottolinea – o stiamo per farlo una definizione legislativa a politiche di programmazione sociale e pianificazione territoriale già in atto. Non abbiamo raggiunto l’obiettivo di realizzare un Welfare ossia il concreto benessere dei cittadini ma siamo riusciti certamente ad avviare un percorso in tale direzione».
Un motivo in più per fare il punto nell’incontro di domani alla luce anche della qualità dei relatori di cui pubblichiamo a parte l’elenco. E non è casuale che questa riflessione si svolga a Caserta, terra di contraddizioni per antonomasia ma anche di progetti che guardano al futuro prima e meglio di tanti altri.
da Il Mattino del 9 marzo 2004
Alla ricerca della cittadinanza sociale di Silvestro Montanaro
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