Oltre 100 le testate straniere presenti in Italia, tra pubblicazioni, siti web e altre iniziative editoriali, e 400 quelle italiane edite in 20 Stati e 4 continenti, cui si aggiungono almeno 60 programmi radiofonici o televisivi settimanali che nel nostro Paese parlano di immigrazione.
Questa la fotografia della stampa di emigrazione e per l’immigrazione scattata nella ricerca realizzata per il Cnel dalla Fusie (Federazione unitaria stampa italiana all’estero), presentata a Villa Lubin in occasione del convegno sulla comunicazione interculturale, organizzato dall’Organismo nazionale di coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri.
L’indagine contiene una ricognizione dei media di immigrazione in Italia e della stampa italiana all’estero, che possa costituire la base per la creazione di un archivio statistico di un fenomeno in crescita. L’obiettivo e’ quello di promuovere un confronto sui problemi dell’informazione per gli stranieri e sul rapporto tra stampa e comunicazione interculturale e una riflessione sulle prospettive future.
Tre i gruppi in cui si possono distinguere le testate straniere.
Innanzitutto, quelle gestite da immigrati, rivolte alle comunità etniche e da queste sostenute, che offrono in lingua d’origine notizie di cronaca e informazioni di servizio. Ci sono, poi, le pubblicazioni gestite da autoctoni e destinate sia agli italiani sia agli stranieri, quindi a tutti coloro che sono interessati alle problematiche dell’immigrazione; sono scritte in più lingue e hanno una forte connotazione educatrice e sensibilizzatrice.
Infine, le testate di e per italiani, a carattere professionale, con contenuti politico-culturali e un target di riferimento colto e impegnato. Se la produzione di iniziative editoriali etniche stabili e consistenti appare limitata, si rileva invece una presenza massiccia di testate italiane che si occupano del fenomeno immigrazione. In generale, la stampa straniera presente nel nostro Paese ha una tiratura media di 5-7 mila copie, con cadenza da settimanale a trimestrale e con una diffusione più ampia al Centro-Nord.
