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da La Repubblica del 21 aprile 2004

“Intaccato l’architrave della legge Bossi-Fini” di Elsa Vinci

Palombarini, Md: "La Corte potrebbe abrogare altre norme"

L’intervista

Roma – «È soltanto la prima puntata, presto la Consulta potrebbe abrogare altre norme, sui profili di incostituzionalità della legge sull´immigrazione si esprimono da tempo insigni giuristi. Sono attese altre pronunce sulla Bossi-Fini, tuttavia con questa sentenza se ne è intaccato l´architrave». Giovanni Palombarini, alto magistrato presso la Corte di Cassazione, esperto per la corrente di Magistratura democratica delle leggi che negli anni hanno regolamentato l´immigrazione clandestina, non è «stupito».

La Corte ha accolto i ricorsi dei magistrati di Roma e di Parma che, invocando l´articolo 13 della Costituzione, sottolineavano tra l´altro una limitazione della libertà personale dell´immigrato scoperto in clandestinità ed espulso immediatamente.
«È stato colto il carattere formale, apparente, del controllo del giudice su un immigrato che, in quanto espulso con provvedimento del questore o del prefetto, non può neppure organizzare una difesa. Difesa cui ha diritto come chiunque altro. Il giudizio del magistrato, così come è previsto dalla norma impugnata, è soltanto schematico, troppo rapido, ripeto apparente. Così non ha senso e la Corte Costituzionale lo ha sottolineato».
Nel 2001 quando a finire sotto esame fu la Turco Napolitano, la Consulta aveva promosso l´accompagnamento coatto alla frontiera.

«Allora non aveva abrogato la norma ritenendola costituzionale. L´accompagnamento coatto era previsto soltanto in determinati casi. Non sempre. La Corte aveva già sollecitato un controllo effettivo, pieno, del giudice, una procedura garantita in cui si rispettino i diritti della persona e della difesa. Adesso ha preso atto di una procedura sostanzialmente aggressiva. Del resto l´articolo 13 della Costituzione è violato sotto vari aspetti, per esempio i cosiddetti centri di accoglienza limitano la libertà personale: se un uomo non ha commesso reato perché deve stare recluso?».
Presto i giudici di via del Quirinale decideranno se siano legittime o meno le norme della Bossi-Fini che prevedono l´arresto obbligatorio in flagranza di reato e il rito direttissimo previsto per lo straniero che abbia violato l´ordine di accompagnamento.

«Mi auguro che la Consulta riesca quantomeno a limare i tanti spigoli di una legge iniqua».