Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

tratto da Medici senza frontiere

Lettere senza frontiere

un libro di Robert Job

L’idea di questo libro é nata una sera del 1988 quando, mentre lavoravo a un servizio fotografico in Armenia, ho incontrato per la prima volta i volontari di Medici Senza
Frontiere.

Curioso e indiscreto, ho letto da sopra le spalle di una infermiera i commoventi ricordi che lei scriveva alla sua famiglia.

Alcuni anni dopo, quando presi la decisione di comporre questa raccolta, ho dovuto dispiegare tutte le mie capacità persuasive per convincere ogni persona a prestarmi i loro scritti più intimi, più autentici. Belli, simpatici o terribili, erano stati accuratamente conservati come prova, traccia o in alcuni casi anche come testamento.

Queste lettere raccontano piccole storie quotidiane che si svolgono nell’ambito della grande Storia dei popoli, questa vasta cronaca delle passioni umane.
Non troverete qui né Robin Hood né Babbo Natale, e meno ancora Rambo o Indiana Jones. Questi sono donne e uomini che scelgono, a tentoni, di realizzare la loro idea di libertà facendo del mondo uno spazio un po’ più respirabile.

Al di là dei grandi dibattiti sul Nuovo Ordine internazionale, sul cinismo dei potenti o l’universalità della morale; al di là delle paure e delle frustrazioni, sanno che la loro scelta li colloca tra gli ultimi privilegiati della modernità: quelli che hanno potuto dare un senso alle loro vite.
Raccolta nel tempo, questa corrispondenza così speciale dimostra che non c’è vita senza memoria.