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Padova – Riconosciuto dal Comune il centro di accoglienza per richiedenti asilo occupato a novembre 2003

A Padova è stata vinta una battaglia molto importante sul tema dell’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati.
Nel novembre 2003 l’ass. Razzismo Stop e il Comitato Richiedenti Asilo avevano occupato l’ex scuola Fratelli Bandiera per farne un centro di accoglienza.
In città i richiedenti non hanno nessuna forma di tutela o accoglienza, vivono per strada oppure ospiti da amici. Una situazione più volte denunciata ma sempre rimasta priva di risposte da parte delle istituzioni locali.

Finalmente lo scorso 15 aprile il consiglio comunale ha votato una mozione, firmata da tutti i capigruppo, con cui l’amministrazione riconosce la palazzina occupata come centro di accoglienza, facendosi carico delle spese di gestione e dei lavori di ristrutturazione.

Pubblichiamo il testo della lettera firmata dall’ Ass. Razzismo Stop e il Comitato Richiedenti Asilo di Padova pubblicata sui giornali locali.

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Ogni anno nel nostro paese arrivano migliaia di richiedenti asilo, persone che scappano da violenze, distruzioni, lutti, torture, perdite totali, guerre.
Per avere un’idea dei numeri, la Commissione Centrale nel corso del 2003 ha esaminato 11.319 istanze d’asilo, (secondo la relazione presentata dal On. Mantovano) un numero molto contenuto rispetto ad altri paesi europei; ma ciò che è assurdo è il fatto che di queste domande solo 555 sono state accolte, 2530 sono state respinte, a 828 casi è stato concesso un permesso di soggiorno per motivi umanitari, e 7348 non hanno ancora avuto risposta perché i cittadini stranieri si sono resi irreperibili. Irreperibili per forza di cose, perchè il sistema italiano di “non accoglienza” fa si che le persone si disperdano nel territorio, aspettando di essere convocati dalla Commissione e di poter avere un regolare permesso di soggiorno come rifugiati, persone che vivono nell’attesa. Uno o anche due anni, periodo di tempo durante il quale queste persone sono completamente private di diritti e tutele: non possono lavorare, non possono avere una casa, non hanno sufficienti mezzi economici.
Il sistema di “non accoglienza” in Italia è tra i peggiori in Europa. La totalità dei posti letto disponibili nel Programma Nazionale Asilo, in tutta Italia, supera di poco le 1.000 unità.
Ciò vuol dire che il 90% dei richiedenti asilo non trovano protezione sociale, non trovano accoglienza, non trovano alcun posto dove dormire e dove mangiare.
La Legge Turco-Napolitano ha istituito un Piano Nazionale Asilo, una rete nazionale di accoglienza rivolta ai richiedenti asilo e ai rifugiati, a cui aderiscono amministrazioni comunali, associazioni, istituzioni, ecc…

Il programma Nazionale Asilo i cui fondi con la legge Bossi-Fini sono stati drasticamente ridotti, si sviluppa su due principali livelli:
1) la costituzione e la gestione di un sistema nazionale d’accoglienza, d’assistenza e di protezione attraverso l’attivazione di centri di accoglienza di ridotte dimensioni, inseriti in una rete diffusa sul territorio, coordinata a livello centrale, con garanzia di vitto, alloggio, accesso ai servizi sul territorio, orientamento e assistenza sociale;
2) la predisposizione di interventi di integrazione delle persone che hanno ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato o un permesso di protezione umanitaria, attraverso un sostegno finalizzato a favorire l’accesso al mercato del lavoro e a individuare possibilità alloggiative autonome;
A Padova sono presenti numerosi richiedenti asilo, molti dei quali ancora in attesa di essere convocati dalla Commissione Centrale. Sono circa 80 quelli di loro che, non trovando risposte nè aiuti da parte dell’Amministrazione Comunale, si sono rivolti all’Ass. Razzismo Stop chiedendo prima di tutto accoglienza. A novembre dello scorso anno l’Ass. Razzismo Stop ha appoggiato e sostenuto l’occupazione dell’ex scuola Fratelli Bandiera di via Forcellini, da parte di 15 Rifugiati.

Dopo l’occupazione è stato chiesto ai Capi Gruppo del Consiglio Comunale di accogliere le seguenti richieste:

1)che la ex-scuola fratelli Bandiera di Via Forcellini, venga riconosciuta come Centro di Prima Accoglienza per Rifugiati e richiedenti asilo
2) considerato che queste persone non possono lavorare, di stanziare un contributo per i pagamenti di luce, acqua e gas della struttura stessa
3) che il Comune si assuma il compito di sollecitare la Prefettura di Padova e la Commissione Centrale affinché venga rispettato il termine di convocazione dei 45 giorni previsti dalla legge e risolta la situazione di coloro che sono ancora in attesa

Il Consiglio Comunale ha detto SI ! Giovedì 15 aprile è stata approvata la mozione che contiene tutte e tre le richieste presentate con 27 voti favorevoli su 28.
Un grandissimo risultato, che ancora una volta dimostra quanto sia importante e necessario il lavoro delle associazioni che anche attraverso le occupazioni da una parte danno risposte concrete a chi ne ha bisogno, dall’altra danno indicazioni e suggerimenti agli Amministratori Pubblici per la costruzione di percorsi possibili verso la garanzia dei diritti per tutti i cittadini.

Ci auguriamo che l’Ass. Marin, nominato responsabile della gestione del Centro di accoglienza metta in pratica fin da subito quanto stabilito, da parte nostra abbiamo già richiesto un appuntamento urgente per far presente al meglio la situazione.

Ass. Razzismo Stop e il Comitato Richiedenti Asilo di Padova