Intruppate. Nel sindacato Uil. Che ha messo loro a disposizione sede e telefoni. Delle mille e cinquecento badanti, più di un centinaio proveniente dai paesi dell’Est europeo hanno preso già tessera. La segreteria è stata per il momento affidata all’ucraina Eugenia Todorova, laureata in filologia ed ex annunciatrice Tv nel suo paese. La folta truppa di giovani immigrate dall’Est è in maggioranza dotata di titoli di studio equivalenti a lauree in ingegneria, matematica, legge e lettere. «E’ tutta gente che aveva nel paese d’origine un alto profilo professionale e che per necessità è dovuta emigrare – afferma Eugenia Todorova – Per aiutare la propria famiglia ad andare avanti non poteva fare altrimenti».
«Era ora che questa categoria di lavoratrici avesse una rappresentanza sindacale per tutelare i propri interessi – afferma il segretario della Uil Funzione Pubblica Gino Venturi – La figura della badante è ormai piuttosto diffusa, nell’assistenza a domiciclio di persone anziane, in tutto il territorio provinciale. Sono persone munite di regolare permesso di soggiorno e che svolgono un’attività importante, sia sotto il profilo sociale che dal punto di vista economico. E sarebbe stato inconcepibile ignorare il fenomeno».
Il numero delle badanti in campo è di gran lunga superiore a quello certificato dagli uffici della Questura. Ve ne sono di diversa matrice geografica, rispetto a quelle iscritte al sindacato Uil, e ancora in attesa del regolare permesso di soggiorno.
Le donne dell’Est, impiegate sul fronte dell’assistenza a pagamento, sono comunque le più numerose. La loro preferenza fino a poco tempo addietro è stata legata ad una disponibilità senza limiti di tempo ed ai compensi. «Adesso non è più così – sottolinea Gino Venturi – Il trattamento economico e normativo è lo stesso di quello delle italiane. Non esiste più una disparità. Il permesso di soggiorno le pone su un piano di parità nel godimento dei diritti. Il sindacato delle badanti nasce proprio da questo prosupposto: impedire che si creino sacche di sfruttamento per immigrate che pratichino l’attività di badante».
Ma non è solo nel campo dell’assistenza agli anziani che le donne ucraine operano attivamente. Sotto la sigla ”sindacato badanti” sono annoverate giovani che fanno le babysitter, che lavorano in bar o ristoranti, che svolgono attività diverse dall’assistenza agli anziani.
«All’interno del sindacato abbiamo organizzato dei corsi d’italiano, di scuola guida e di computer – annota la segretaria Eugenia Todorova – Organizziamo anche gite per far meglio conoscere il territorio in cui viviamo. L’integrazione non è solo convivenza, ma soprattutto conoscenza della cultura del paese in cui si vive».
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