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Tratto dal sito swissinfo.org

Progetto austro-svizzero di prigione in Romania

I criminali rumeni, processati e condannati in Svizzera o in Austria, potrebbero essere obbligati, in futuro, a scontare la pena nel loro paese di origine.

Il governo di Vienna ha già approvato la costruzione di una nuova prigione in Romania, destinata appunto a questo scopo. E, ora, vorrebbe associare al progetto anche Berna.

“Pensiamo ad un accordo bilaterale con la Svizzera per creare sinergie e ridurre le spese”, ha spiegato Martin Standl, portavoce del ministero austriaco della giustizia.

Un’eventuale collaborazione austro-svizzera riguarderebbe anche il trasporto dei detenuti.

Spese rapidamente ammortizzate
“La Svizzera e l’Austria stanno negoziando sui termini e le condizioni della costruzione di un carcere in Romania”, ha confermato a swissinfo Folco Galli, portavoce del dipartimento federale di giustizia e polizia.

Secondo le autorità austriache, questo progetto permetterebbe di ridurre notevolmente i costi di detenzione dei criminali rumeni.

“Attualmente vi sono 144 cittadini rumeni imprigionati in Austria. Questi detenuti costano, in media, 155 franchi al giorno allo Stato austriaco. Tenendo conto di simili spese, i costi di un carcere in Romania sarebbero rapidamente ammortizzati”, ha dichiarato a swissinfo Dieter Böhmdorfer, ministro austriaco della giustizia.

A suo avviso, il governo rumeno è disposto a collaborare: “La Romania ha inoltrato la sua candidatura per aderire all’Unione europea nel 2007. Le autorità desiderano quindi dimostrare di saper trattare i criminali secondo le ‘regole’ europee”.

Un decimo dei costi
Secondo i dati forniti dall’Ufficio federale di statistica (UST), 28 cittadini rumeni sono attualmente detenuti nelle prigioni svizzere.

“In Romania verrebbero rispediti soltanto i detenuti, la cui pena supera 6 mesi di prigione”, spiega Daniel Laubscher dell’UST.

Nonostante il numero limitato di criminali rumeni da rimandare in patria, il dipartimento di giustizia e polizia considera giustificato il progetto per ragioni finanziarie.

Secondo una perizia ordinata dal ministero della giustizia austriaco, costruire un carcere da 250 posti in Romania, nel rispetto delle norme dell’Unione europea, verrà a costare 3,5 milioni di euro (5,3 milioni di franchi).

Una cifra che rappresenta solo un decimo di quanto costerebbe in Austria, ha dichiarato Dieter Böhmdorfer.

Rimpatrio ammissibile
Anche Christoph Blocher, in occasione dell’inaugurazione della prigione di Cazis (GR), lo scorso 23 aprile, ha sostenuto che bisogna trovare alternative per i detenuti stranieri in Svizzera.

Stando all’Ufficio federale di statistica, nelle prigioni elvetiche gli stranieri sono 3500 su un totale di 5000 detenuti.

Grazie al protocollo aggiuntivo della Convenzione del Consiglio d’Europa sul trasferimento delle persone condannate, gli Stati firmatari potranno in futuro rimpatriare i criminali stranieri anche contro la loro volontà.

Il testo, che entrerà in vigore quest’anno, è stato siglato solo da 22 dei 32 paesi membri. Fra questi, oltre alla Svizzera, anche la Romania, la Serbia, la Macedonia e la Bulgaria.