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Carta di soggiorno – Il lavoro di “badante” prevede per legge un contratto a tempo indeterminato?

Quale durata prendono in esame le questure per il rilascio delle carta di soggiorno?

Su questo argomento ci siamo già soffermati sottolineando che la verifica dello stato di occupazione e quindi la dimostrazione di un reddito attuale e sufficiente – come richiesto dall’art. 9, comma 1, del T.U. sull’Immigrazione -, rientra appunto nella previsione della legge e non c’è alcun motivo per cui dovrebbe essere esclusa la concessione della carta di soggiorno nei confronti di una persona che ha un’occupazione a tempo determinato, dal momento che nulla garantisce che la persona attualmente occupata sarà successivamente priva di reddito; così come nulla garantisce che una persona occupata attualmente con contratto di lavoro a tempo indeterminato avrà sicuramente un reddito stabile anche nel futuro prossimo.
La legge non opera nessuna distinzione da questo punto di vista e, quindi, non esitiamo a dire che l’interpretazione adottata in questo caso dalla Questura di Verona non è ad essa conforme.
Quale conseguenza comporta il fatto che svolga un’attività di badante con contratto di lavoro domestico di durata annuale?
Anche il contratto di lavoro domestico può regolarmente essere stipulato a tempo determinato quando è destinato a far fronte ad esigenze di tipo transitorio. Non vi è quindi ragione alcuna di distinguere la posizione del lavoratore domestico rispetto alla posizione degli altri lavoratori, nemmeno per quanto riguarda la durata del contratto di lavoro e ancor meno per quanto riguarda la titolarità del diritto alla concessione della carta di soggiorno che, lo si ripete, non è sottoposta ad alcuna condizione particolare da parte della legge per quanto riguarda il tipo di lavoro o di contratto.