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da La Nuova Sardegna on line del 17 luglio 2004

Cap Anamur, il Viminale respinge richieste d’asilo

Seguiranno strade diverse le sorti dei 37 immigrati africani giunti in Italia a bordo della nave umanitaria tedesca Cap Anamur. All’alba di oggi, 14 sono stati trasferiti in aereo a Roma nel Centro di Ponte Galeria. Una decisione che preluderebbe all’espulsione. Per altri 22, invece, si apre lo spiraglio della concessione della “protezione umanitaria”. Ancora incerto il destino dell’ultimo degli extracomunitari della Cap Anamur, trasferito nella struttura di accoglienza di Racalmuto (Agrigento) dopo avere ammesso immediatamente di non essere sudanese.

La commissione rifugiati del Viminale ha deciso di respingere in blocco le richieste d’ asilo presentate dagli immigrati, per mancanza dei requisiti richiesti. A nessuno di loro è stato infatti riconosciuto lo status di rifugiato, una condizione che la Convenzione di Ginevra assegna in casi tassativi. Ma la commissione si sarebbe comunque mossa valutando le istanze caso per caso, nel segno del riconoscimento della protezione umanitaria per 22. Una concessione che non offre le stesse garanzie dell’asilo politico ma che consentirebbe agli africani di godere di un permesso di soggiorno regolare.

Inoltre, il dipartimento di pubblica sicurezza ha fatto sapere che le procedure applicate agli extracomunitari della Cap Anamur non rientrano nei casi giudicati incostituzionali dalla Consulta, la cui sentenza peraltro non è stata ancora pubblicata. Il dipartimento ha anche rilevato che coloro ai quali non è stato riconosciuto il diritto d’asilo possono presentare il ricorso contro la decisione della commissione per i rifugiati, ma il ricorso non sospende l’esecuzione dei provvedimenti di espulsione.

Nella vicenda si inserisce anche l’iniziativa di alcuni amministratori locali – provenienti da Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia – che hanno chiesto di potere ospitare i 22 immigrati nei loro comuni, in attesa dell’accoglimento delle richieste d’asilo. La delegazione, guidata dal consigliere regionale dei Verdi del Friuli Venezia Giulia Alessandro Metz e dall’ assessore alle politiche sociali del Comune di Venezia Beppe Caccia, ha visitato il Cpt di Caltanissetta, offrendo assistenza legale agli immigrati. Momenti di tensione si sono registrati nel pomeriggio quando gli amministratori si sono rifiutati di uscire dal Centro. Una ventina di persone, che manifestavano davanti ai cancelli d’ ingresso, sono anche riusciti a entrare dentro la struttura, forzando il cordone di sicurezza. Metz e Caccia sono stati caricati a forza su un’auto della polizia e accompagnati all’esterno; i manifestanti hanno invece preferito desistere dall’ iniziativa di protesta. I due amministratori, che hanno dichiarato di avere subito delle contusioni, sono stati anche accompagnati in ospedale.