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da Il Corriere della Sera del 10 luglio 2004

Il Viminale «E’ una questione di diritto, si rischia un precedente pericoloso»

ROMA – Continua la sfida a distanza tra Italia e Malta sulla vicenda della Cap Anamur, la nave dell’associazione umanitaria ferma in acque internazionali al largo delle coste siciliane con a bordo 37 cittadini extracomunitari. Dal Viminale è partita la richiesta per le autorità de La Valletta di conoscere i motivi per cui non è stato consentito lo sbarco dei passeggeri, intenzionati a chiedere l’asilo politico. Stessa istanza è stata presentata al governo di Berlino, visto che la Cap Anamur batte bandiera tedesca. Per Roma il «caso» è ormai diventato un problema giuridico che, come ha sottolineato due giorni fa al Senato il sottosegretario all’Interno Antonio D’Alì, non prevede «deroghe unilaterali che potrebbero costituire un pericoloso precedente». In sostanza l’Italia ha deciso di non consentire l’approdo sulle nostre coste per evitare che si ripetano poi casi analoghi e altre centinaia di stranieri arrivino nel nostro Paese usando l’escamotage di farsi trasportare da organizzazioni non governative.

Una posizione che del resto era già stata espressa dal ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, al termine dell’incontro con il suo collega tedesco Otto Schilly. «Pur riconoscendo il delicato profilo umanitario della vicenda, consideriamo assolutamente doveroso – avevano affermato in un comunicato congiunto – il rispetto della norma internazionale che impone la presentazione della domanda d’asilo nel luogo di primo approdo, in questo caso Malta, dei presunti profughi. Una deroga, seppur per motivi umanitari, a questa norma, potrebbe aprire la strada a numerosi abusi. La vicenda della Cap Anamur deve essere peraltro chiarita per diversi aspetti».

In particolare la direzione Immigrazione del Viminale guidata dal prefetto Alessandro Pansa sta cercando di accertare come mai Malta abbia deciso di non gestire le eventuali domande di asilo, ma anche in quale tratto di mare siano stati raccolti i clandestini e se davvero l’imbarcazione sulla quale viaggiavano era naufragata. La Capitaneria di Porto e il comando della Guardia di Finanza di Palermo non avevano infatti ricevuto alcuna segnalazione preventiva sull’arrivo degli extracomunitari e questo fa presumere che il trasferimento a bordo della Cap Anamur sia avvenuto nel tratto di mare antistante l’Africa.

Unica posizione diversa, quello di Mirko Tremaglia: il ministro per gli Italiani all’estero ha detto in Parlamento che «i profughi vanno accolti». «Si tratta di una emergenza umanitaria alla quale rispondiamo di sì. Siamo di fronte ad una questione di umanità e civiltà e noi non possiamo derogare da questo principio, che è assoluto».