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da l'Unità del 06 luglio 2004

Italia e Germania respingono i profughi sudanesi di Roberto Monteforte

Il destino dei 37 profughi africani salvati dalla Cap Anamur, la nave dell’associazione umanitaria tedesca, pare segnato. Devono presentare domanda d’asilo a Malta, luogo di primo approdo. Questa è la decisione del ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu assunta dopo aver esaminato la vicenda insieme al collega tedesco Otto Schily, martedì al vertice di Sheffield.

«Pur riconoscendo il delicato profilo umanitario della vicenda – spiega il Viminale – i due ministri considerano assolutamente doveroso il rispetto della norma internazionale che impone la presentazione della domanda d’asilo nel luogo di primo approdo (in questo caso Malta) dei presunti profughi”. “Una deroga, seppure per motivi umanitari, a questa norma – secondo i ministri – costituirebbe un pericoloso precedente e potrebbe aprire la strada a numerosi abusi”. Il Viminale conclude aggiungendo che la vicenda della Cap Anamur, “deve essere ancora chiarita per diversi aspetti”.

Ma la decisione è presa. Questo è quanto è stato affidato alle agenzie di stampa. Proprio una brutta sferzata alle speranze dei giovani sudanesi in fuga dal loro paese che al largo di Porto Empedocle, in acque internazionale, spaventati e insicuri per il loro destino a bordo della nave tedesca, hanno sperato in un atto di umanità da parte delle autorità italiane. Una via che pare preclusa. Tanto più che ha avuto l’avallo del governo tedesco.

Parla di “malintesi e bugie” Bierdel, il comandante della Cap Anamur che ribadisce la sua verità: ” I profughi sono stati raccolti a 100 miglia da Lampedusa e a 180 miglia da Malta, quindi era logico fare rotta verso un porto italiano e visto che Lampedusa non poteva accogliere la Cap Anamur, ci siamo indirizzati verso Porto Empedocle”. Una scelta pericolosa quella del governo italiano. Le ragioni le spiega Fulvio Vassallo Paleologo, giurista dell’Ics (Consorzio italiano solidarietà) e tra i promotori del comitato “Cap Anamur”.”In questo modo l’Europa chiude le porte ai richiedenti asilo” commenta. “Innanzi tutto – spiega – perché nega l’accesso alle procedure. Si affida a Malta, paese di nuova ammissione all’Ue, ancora privo di una normativa che riconosca effettivamente il diritto di asilo, la competenza sulle istanze di asilo dei profughi della Cap Anamur. E questo quando i fatti relativi al percorso seguito da questi migranti non sono ancora accertati” .

Per Vassallo “negando il loro ingresso in Italia si profila il rischio di successivi respingimenti in frontiera e internamenti in centri detenzione in palese violazione dell’articolo 33 della Convenzione di Ginevra”. La sua conclusione è un atto di accusa politico: “Si fa applicazione della convenzione di Dublino a migranti che non hanno avuto neppure la possibilità di chiedere asilo: un vero e proprio respingimento collettivo in mare aperto, in contrasto con il carattere individuale delle procedure di asilo”.

Reazioni critiche arrivano anche dai “politici”. La risposta del ministro Beppe Pisanu e del suo collega tedesco Otto Schily “è a dir poco sconcertante – commenta il senatore diessino Acursio Montalbano. “Questo tragico gioco a rimpiattino -ha continuato- sulla pelle di 37 profughi, appare ancorché non solo di raro cinismo burocratico. ma anche infondato, avendo proprio il comandante della nave dichiarato che i clandestini sono stati salvati al largo di Lampedusa e non di Malta”. Conclude Montalbano : “Una delicata quanto drammatica emergenza umanitaria va affrontata assumendosi le proprie responsabilità, autorizzando l’attracco a Porto Empedocle, garantendo le indispensabili misure di accoglienza umanitaria, e procedendo a tutti gli accertamenti e le procedure per la verifica delle condizioni per la concessione dell’asilo”. Dello stesso tenore le dichiarazioni del Verde, Paolo Cento.

Ma tutto questo non ferma la solidarietà verso i profughi africani . Ieri dopo alcune ore di navigazione una barca a vela con a bordo esponenti regionali Ds hanno raggiunto la Cap Anamur per esprimere solidarietà ai 37 “ostaggi della burocrazia”. Ora più che mai le acque territoriali italiane sono un confine che non deve assolutamente essere varcato dal natante tedesco. Sono pericolosi quei trentasette profughi africani in fuga dal loro paese.

La situazione a bordo non pare drammatica. Le riserve però cominciano a scarseggiare. E mercoledì, nella staffetta della solidarietà nautica, sarà un battello organizzato da Emergency a raggiungere la nave tedesca. Porterà i rifornimenti: 40 spazzolini da denti, 20 tubetti di dentifricio, 10 saponi liquidi, 50 rotoli di carta igienica e poi 10 kg di pomodori, 15 kg di patate, 10 kg di frutta e altrettanti di verdura, infine, del the, del pane, carne in scatola e latte. Saranno tutti stipati nel battello di undici metri che partirà mercoledì mattina dal porto di Sciacca. A bordo, oltre ai rappresentanti di Emergency ci sarà un medico della segreteria regionale della Cgil- sanità. Ed anche un imam e un sacerdote cattolico.

E’ un modo per rispondere alla richiesta dei 37 disperati, cristiani e islamici: vogliamo pregare. Ci sarà anche un legale, con un compito delicato e importante: valutare il da farsi con il comandante della nave e con i migranti che ha a bordo.

Con la dichiarazione del ministro degli Interni si è chiarito il senso del paradossale braccio di ferro che ha opposto le autorità portuali alla nave umanitaria, nella totale indifferenza delle autorità locali. Come se la cosa non li riguardasse. Una scelta alla “Ponzio Pilato”: scaricano ogni responsabilità su Roma. In quella che pare una guerra di nervi si attende quale passo compierà il comandante della nave tedesca. Intanto più che “di richiedenti asilo”, a proposito dei 37 migranti salvati, li definisce semplicemente dei “naufraghi” che aveva il dovere di soccorrere. E poi vi sono i rischi per il comandante se rompere il blocco e cerca di entrare nelle acque italiane: quello di vedersi incriminato per “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” con tanto di sequestro della Cap Anamur. Giovedì, salvo imprevisti, ci sarà la Goletta Verde a raggiungere la Cap Anamur.