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da La Sicilia on line del 30 agosto 2004

«Asilo anche per motivi economici»

Berlino. In un’intervista pubblicata ieri dal quotidiano tedesco «Frankfurter Allgemeine Zeitung», il nuovo commissario europeo alla Giustizia e all’Interno, Rocco Buttiglione, chiede la revisione delle norme europee sul diritto di asilo con l’aggiunta del riconoscimento dei motivi di natura economica.

«Bisogna chiedersi», spiega Buttiglione, «se anche le motivazioni economiche non costituiscano legittime ragioni di concessione dell’asilo. In base al principio tradizionale, dobbiamo accogliere chi è perseguitato da un regime tirannico, ma oggi c’è un nuovo motivo di fuga: la gente è obbligata a scappare a causa di catastrofi naturali o per una durevole siccità, come accade nel sud del Sahara. Esiste anche la tirannia della natura».
«La cosa migliore da fare – aggiunge l’eurocommissario – è aiutare a bloccare l’estendersi della desertificazione. Dove però questo non sia possibile, dovremmo essere pronti ad accogliere i profughi in Europa. Per arrivare a ciò ci vorrebbe un accordo tra un’Europa che agisca finalmente in maniera unitaria e i Paesi terzi interessati».
Buttiglione sottolinea che l’Italia ha bisogno di forza lavoro in molti settori, e si dice pertanto favorevole ad una presa di contatto diretta con gli Stati di provenienza dei flussi d’immigrazione. «Molti di quelli che arrivano illegalmente – osserva – potrebbero venire anche in maniera legale, se fossero sufficientemente informati».
Alla domanda se l’Italia non si senta lasciata sola dagli altri partner europei in fatto di immigrazione clandestina, il commissario risponde affermativamente. «Un po’», puntualizza. «Perché noi abbiamo una frontiera più lunga degli altri da difendere. Molti arrivano da noi solo per proseguire verso la Germania, il Lussemburgo o altrove. È dunque un interesse europeo comune difendere i confini italiani. Abbiamo bisogno di una ripartizione dei costi, e di un migliore coordinamento. Ciò che facciamo noi è un servizio reso all’intera Europa».
«L’Europa deve essere aperta ma contemporaneamente – ha aggiunto Buttiglione – deve essere in grado, dal punto di vista giuridico, di decidere chi accogliere e chi no, chi ha il diritto di entrare perché non ha la possibilità di sopravvivere fisicamente o economicamente nel suo paese e chi invece delinque e non può essere accolta. Se non si pone questo limite – ha aggiunto Buttiglione – si finisce per accrescere fenomeni di xenofobia, perché si sentirebbero minacciate a casa propria».

Riferendosi all’accordo fra Italia e Libia circa la costruzione di alcuni campi dove trattenere l’immigrazione in partenza dall’Africa per l’Europa, Buttiglione ha ribadito di essere d’accordo con la linea seguita finora dal ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu: «Non mi piace la parola “campo” che ha una brutta connotazione storica, preferirei parlare di centri d’accoglienza. Tuttavia è chiaro che la linea è giusta e che questi Paesi devono essere aiutati, anche economicamente, dall’Europa».