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da il Piccolo di Trieste del 14 settembre 2004

Illy a Pisanu: no al centro immigrati di Gradisca

Il Governatore del Friuli Venezia Giulia: «E’ necessario coinvolgere le altre realtà del Nordest»

GORIZIA. Muro contro muro tra il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu e gli amministratori del Friuli Venezia Giulia sul Centro per immigrati di Gradisca. Dopo due ore di colloqui in una stanza del secondo piano della prefettura di Gorizia ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. Pisanu ha cercato di addolcire i termini del progetto, ha parlato di centro polifunzionale, ma il presidente della Regione Riccardo Illy, l’assessore regionale Roberto Antonaz, il presidente della Provincia Giorgio Brandolin e il sindaco di Gradisca Franco Tommasini hanno espresso a chiare lettere la loro contrarietà a qualsiasi tipo di Centro, che si chiami di temporanea o di prima accoglienza o solo di identificazione. Non solo a Gradisca ma in tutto il territorio regionale. L’unica via di uscita, che potrebbe soddisfare anche il Viminale, è quella di trovare una città nel Nord Est disponibile a ospitare un centro per immigrati. E Illy saggerà questa disponibilità già domani in un incontro con il presidente del Veneto Giancarlo Galan. Il ministro Pisanu era giunto in serata a Gorizia portando una proposta che nelle sue speranze doveva attenuare il no sollevato dagli enti locali regionali. Pisanu ha parlato di una struttura al servizio del territorio definendo quello di Gradisca un «Centro polifunzionale per l’immigrazione».

Per il ministro si tratta di «un Centro che curerà esclusivamente gli immigrati irregolari trovati in Friuli Venezia Giulia. Il Centro servirà per esaminare le domande eventuali di asilo politico, per istruire le pratiche di rimpatrio a opera dei giudici di pace e per dare assistenza immediata ove vi fosse bisogno». Pisanu ha spiegato ancora che «la struttura è al servizio del territorio convinti come siamo che i clandestini siano vigilati finché non è regolarizzato la loro posizione piuttosto che siano lasciati liberi di fare quello che vogliono». Ma Pisanu non è riuscito a convincere nessuno dei suoi interlocutori. Il presidente Illy al termine dell’incontro spiega: «Noi abbiamo confermato al ministro la nostra netta contrarietà. Certo, ci sono state assicurate forme di controllo da parte degli enti locali, ma noi non siamo d’accordo. Penso sia necessario coinvolgere anche le altre realtà del Nord Est: e comunque, se si deve fare questo Centro, si faccia fuori dal Friuli Venezia Giulia: c’è stato un sindaco di un comune capoluogo del Veneto – ha detto Illy senza, però, mai nominare Gentilini e Treviso – che si è espresso violentemente contro qualunque immigrato. Credo che quel sindaco, che oggi fa il vice sindaco, dovrebbe essere lieto di ospitare un Centro di permanenza temporanea». Intanto, però, i lavori alla «Polonio» continuano… «Continuano… Ci è stato detto – ha aggiunto Illy – che questo centro sarà chiamato a ospitare solo i clandestini rintracciati in regione: ma ormai mi risulta che siano poche unità al mese se non all’anno!». «Muro contro muro – ribadisce l’assessore Antonaz uscendo in piazza per incontrare una delegazione dei manifestanti presenti davanti alla prefettura -, nessuno spiraglio. Anche perché, noi Regione, Provincia e Comune, ci siamo presentati con una forte posizione unitaria. Ma almeno il ministro ha ammesso di aver sbagliato a non rispondere al presidente Illy quando veniva sollecitato, invano, su questo tema…». Franco Femia Guido Barella