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da Il Corriere Adriatico del 4 ottobre 2004

Immigrati, Lampedusa al collasso

Dopo tre maxi sbarchi, sull’isola arrivano i militari

Lampedusa – Per fronteggiare l’assalto dei clandestini sul fronte più meridionale d’Europa, l’Italia ha deciso di schierare anche l’Aeronautica Militare. Ieri, poco dopo le 15, due Hercules C130 della 46/esima brigata aerea di Pisa sono atterrati a Lampedusa per affiancare gli aerei dell’Alitalia e della compagnia Air Adriatic che da due giorni stanno facendo la spola con Tripoli. Al termine della giornata i rimpatri coatti sono stati circa cinquecento, a fronte di oltre 650 “arrivi” registrati sull’isola nelle ultime ore. Proprio gli ultimi maxi sbarchi, con ogni probabilità, devono avere convinto a far decollare gli Hercules dalle base militare per accelerare l’evacuazione del Centro di prima accoglienza dell’isola dove ieri mattina erano stipati fino all’inverosimile 1257 immigrati. Un record assoluto.

Un record per una struttura che può ospitare poco meno di duecento persone. A far raddoppiare il numero delle “presenze”, nel giro di poche ore, sono stati tre sbarchi avvenuti durante la notte scorsa. Un primo gruppo di 113 clandestini è stato bloccato sulla spiaggia di Cala Croce, grazie alla segnalazione del comandante della stazione dei carabinieri che li ha “avvistati” mentre stava cenando in un ristorante della zona. Altri 306 sono stati intercettati su un barcone dalla Guardia costiera, nei pressi di Capo Grecale. Una terza carretta del mare, che imbarcava acqua, è invece affondata a 43 miglia a Sud dell’isola, subito dopo essere stata soccorsa da una motovedetta della capitaneria di porto, che ha tratto in salvo 223 persone.

Nel corso della giornata di ieri il bollettino degli sbarchi ha annotato invece l’arrivo solo di altri 14 immigrati, tra cui una donna e due bambini, soccorsi su un gommone alla deriva a circa 35 miglia a sud di Lampedusa dalla Guardia Costiera. La situazione sull’isola, ai limiti del collasso, ha portato a una prima immediata decisione: donne e bambini sono stati subito trasferiti a Porto Empedocle, con il traghetto di linea. Poi è ripreso il ponte aereo tra Lampedusa e la Libia, prima con un Md 80 dell’Alitalia e poi con i due C130 dell’Aeronautica. Quasi una risposta all’appello lanciato poche ore prima dal sindaco, Bruno Siragusa, che aveva annunciato una missione a Roma per sollecitare “misure immediate”.

Nel pomeriggio la “staffetta” degli Hercules tra Lampedusa e l’aeroporto di Mitiga, nei pressi di Tripoli, ha portato al rimpatrio di circa quattrocento clandestini, oltre ai 90 partiti a mezzogiorno con l’aereo civile. Un ponte aereo che, nonostante le polemiche e le accuse di illegalità lanciate da numerosi esponenti dell’opposizione, proseguirà anche oggi, come ha confermato il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu: “Andremo avanti su questa linea. I disperati che pensano ancora di potersi imbarcare illegalmente per l’Italia devono sapere che saranno rimandati ai luoghi di partenza”.

Francesco Nuccio