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Emilia-Romagna – I dati del Rapporto Immigrazione 2004

Tratto da emiliaromagnasociale.it

Sono oltre 263mila gli stranieri presenti regolarmente in regione, pari al 6,46 per cento dei residenti, con un incremento di circa il 45 per cento tra il 2002 e il 2003.
E´ quanto emerge dal rapporto annuale sull´immigrazione curato dalla Caritas e presentato questa mattina a Roma.
Dalla ricerca risulta che i permessi di soggiorno per motivi di lavoro sono oltre il 76 per cento del totale, contro un valore nazionale del 73,4 per cento. Il gruppo continentale più numeroso è quello europeo con il 44 per cento dei permessi di soggiorno che supera nettamente quello africano (poco più del 33 per cento del totale) grazie alla presenza di molte donne dell´est assunte come assistenti familiari e colf.
L´Emilia-Romagna, pur essendo la quarta regione italiana per incidenza percentuale di cittadini stranieri, risulta la prima per incidenza percentuale dei bambini stranieri nelle scuole.
“I dati che indicano un aumento del fenomeno migratorio in tutta Italia ed anche in Emilia-Romagna, dove si è giunti al 6,4% della popolazione – commenta l´assessore regionale alle Politiche sociali e Immigrazione della Regione Emilia-Romagna, Gianluca Borghi – non ci sorprendono perché confermano la stabilità di un fenomeno che già da alcuni anni ha abbandonato le caratteristiche dell´emergenza”.
“Ciò – continua Borghi – è un riconoscimento al lavoro di questa legislatura, dove siamo stati la prima Regione d´Italia a costituire un osservatorio regionale e nove osservatori provinciali, dove abbiamo sviluppato cinque annualità di progetti sull´integrazione che coinvolgono ormai quasi tutti i comuni della regione”. E dove, aggiunge l´assessore, “abbiamo approvato nel marzo scorso una legge che avvia tra l´altro una consulta regionale sull´integrazione degli immigrati, un centro regionale contro le discriminazioni ed un programma triennale interassessorile”.
Per Borghi “la crescita dei bambini stranieri nelle scuole e delle assistenti famigliari degli anziani, dimostra come ormai il fenomeno migratorio si stabilizzi, andando oltre gli stereotipi che qualcuno cerca sempre di imporre”.
“Il mercato del lavoro dell´Emilia-Romagna – conclude l´assessore all´Immigrazione – richiede lavoratori in quantità ben superiore alle quote concesse dal Governo e senza che ciò danneggi in alcun modo la manodopera locale.Una politica restrittiva non fa che ingrossare le file della clandestinità e del lavoro nero. Lo sforzo della Regione Emilia-Romagna proseguirà con forza su questi temi, perché la mancata integrazione degli stranieri avrebbe costi sociali altissimi”.