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tratto da Vita on-line

Extracomunitari in Germania? Al lavoro e a studiare tedesco

di Benedetta Verrini

Con l’inizio del nuovo anno e’ entrata in vigore in Germania una nuova legge sull’immigrazione, un provvedimento che prevede un afflusso regolato e rispondente ai bisogni dell’economia tedesca, oltre a misure di maggiore pressione e incisivita’ dirette a favorire una migliore l’integrazione degli stranieri nella societa’ tedesca, e a garantire al tempo stesso maggiore sicurezza alla luce della persistente minaccia terroristica.
La nuova legge e’ stata oggetto di negoziati e discussioni accese tra le varie forze politiche per oltre quattro anni: l’accordo definitivo e’ giunto lo scorso luglio, con un’intesa raggiunta in commissione di conciliazione da governo rossoverde e opposizione conservatrice.

In Germania, dove vivono circa 7,3 milioni di stranieri – il 9% della popolazione complessiva – l’afflusso di forza lavoro sara’ regolato sulla base delle necessita’ mostrate dai vari settori economici e produttivi. Gli extracomunitari saranno ammessi nel paese se per ricoprire un determinato posto di lavoro non sara’ disponibile ne’ un tedesco ne’ un altro cittadino della Ue.

Per tecnici e personale altamente qualificato saranno a disposizione permessi di soggiorno facilitati e di lunga durata. Gli stranieri residenti dovranno mostrare piu’ disponibilita’ all’integrazione nella societa’ tedesca e dovranno seguire per questo – a spese dello stato – corsi di lingua tedesca e cultura della Germania.

Chi dovesse rifiutare o mostrare scarso impegno in questo senso andra’ incontro a sanzioni e a un peggioramento del suo status in termini di permesso di soggiorno. Alla luce della minaccia terroristica e del pericolo rappresentato dall’estremismo islamico, le autorita’ dei Laender avranno da parte loro la facolta’ di espellere con relativa facilita’ gli stranieri ritenuti pericolosi per la sicurezza del paese. Cio’ tuttavia in presenza di elementi di prova concreti.

La nuova legge prevede inoltre un miglioramento delle condizioni di accoglienza e soggiorno per i rifugiati e le vittime di persecuzioni politiche. Il limite di eta’ per il ricongiungimento dei figli non verra’ abbassata da 16 a 12 anni, come previsto in un primo momento, mentre in casi particolari cio’ potra’ avvenire anche fino al 18/o anno.